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Trama

LUCI DELLA CITTA' di Charlie Chaplin
Luci della città Recensione
Charlot, il solito vagabondo, si innamora di una fioraia cieca. Il poveraccio diventa amico di un miliardario, che è generoso quando è ubriaco, ma tirchio e prepotente quando non ha bevuto. Il vagabondo cerca di ottenere da lui del denaro che gli serve per far operare la cieca e ridarle la vista. Lei lo crede un giovane ricco e bello. Per un equivoco, Charlot finisce in prigione. Dopo un anno, ritrova la ragazza guarita e diventata ricca. Charlot non ha il coraggio di avvicinarla per non deluderla con il suo aspetto. Vuole andarsene, ma lei lo riconosce e lo richiama.
Idea Centrale
Una storia sentimentale nella quale sono inserite moltissime trovate comiche famose.
Analisi
Spiazzato dall'avvento del sonoro, Chaplin dedicò tre anni alla lavorazione del film (che resterà muto), girando una quantità enorme di pellicola e ottenendo un successo di pubblico trionfale. L'autore analizza, dietro l'intreccio melodrammatico, le apparenze ed i tabù della vita sociale. Il perno dell'azione è, naturalmente, la figura dell'omino, mendicante aristocratico e poetico, in bilico tra commozione e sberleffo, tra ingenuità ed irrisione.
Note e curiosità
Il film, in origine muto, circolò in seguito con una colonna sonora musicale, scritta appositamente da Chaplin con adattamenti di Arthur Johnston, che divenne famosa. (Da "201 film capolavoro secondo la critica" di Gaetano Sandri)


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