La recensione del film Lo stagista inaspettato

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DIETRO I CANDELABRI - RECENSIONE

Lo stagista inaspettato recensione
Recensione

di Rachele Di Paolo
[Lo stagista inaspettato recensione] - "Una volta ho letto che i musicisti non vanno in pensione. Smettono quando si accorgono di non avere più musica da dare. Beh, io ho ancora della musica da dare. Ne sono assolutamente certo". Così si presenta Ben Whittaker (Robert De Niro) un settantenne in forma, vedovo, con un figlio che vive lontano e una costante insofferenza nel cercare di godersi la pensione. Ben necessita di orari fissi, di un posto in cui recarsi ogni giorno, di una quotidianità che lo aiuti a restare vivo e soprattutto non da solo. Dopo aver frequentato tutti i corsi possibili trova finalmente quello che stava cercando: uno stage per senior presso una nuova azienda di moda che ha sede proprio accanto alla sua casa. Ed è qui che conosciamo Jules Ostin (Anne Hathaway), una ragazza energica, carismatica che 18 mesi prima ha creato questo sito internet che adesso è in continua espansione. Jules lascia ogni mattina il marito Matt che si occupa della casa e della loro piccolina, Paige e corre da un parte all'altra della città cercando di contenere questa fama a cui forse non era pronta. E di certo non era neanche pronta a ritrovarsi come stagista personale un uomo che ha la stessa età di sua madre. Ben però è molto più di quello che tutti si aspettano, sorprende l'azienda in silenzio, con poche parole e con una delicatezza che solo i veri gentiluomini hanno e lui è uno di questi. Ben con la sua precisione e premura innata riesce a prendersi pian piano cura di questa giovane donna, a conoscerla e capirla con uno sguardo e ad insegnarle lezioni che solo una persona di una certa età può dare. Vediamo un Robert De Niro circondato da giovani che cerca di stare al loro passo e contemporaneamente con il calore di un mentore gli sta accanto e fa capire loro che non è lui l'unico a dover imparare. Uno scontro generazionale che più che scontro è un ritrovarsi insieme e capire quanto l'altro ha da darci. Lo vediamo immedesimarsi in una situazione che è lontana decenni da quelle che lui ha visto e vissuto: una donna in carriera che porta avanti un'azienda e il marito che rinuncia al lavoro per dedicarsi alla casa e ai figli. E quale legge morale impedisce ciò? Alcuna! Ed è questo un altro dei messaggi che arriva forte e chiaro agli occhi di tutti, non esistono più queste distinzioni sessiste ed era davvero giunto il momento di affrontare così prontamente questo argomento. Con un calibro di attori che hanno interpretato più che al meglio i loro semplici e profondi personaggi, con una buona base tecnica, "Lo stagista inaspettato" è una commedia pulita, energica, delicata. Una sceneggiatura precisa come Nancy Meyer è solita scrivere, che non ci permette mai di togliere il sorriso dalle labbra. Una regia impeccabile che ci prende per mano e ci accompagna a guardare il mondo da un altro punto di vista per farci capire quanto ancora tutti abbiamo da imparare. (La recensione del film "Lo stagista inaspettato" è di Rachele Di Paolo)
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