di R. Gaudiano
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Le stagioni di Louise recensione] - Louise è un'anziana signora, dall'aspetto un po' massiccio e con un naso importante. Ogni anno trascorre le vacanze estive a Biligen, sul mare. Il giorno della partenza Louise perde l'ultimo treno per far ritorno a casa. L'anziana donna non si perde d'animo ed è certa che presto qualcuno dei suoi parenti, non vedendola rientrare, sarebbe venuto a prenderla. In compagnia di un cane, Pepper, anziano e solo come lei, Louise si renderà conto di essere stata dimenticata. Nessuno si è fatto vivo per recuperarla e riportarla a casa. Sola, nella cittadina deserta, Louise si da forza e coraggio nell'organizzare il suo quotidiano, nell'accudirsi senza lasciare nulla al caso e soprattutto senza lasciarsi mai prendere dallo sconforto. Il tempo passa, le stagioni quasi si confondono e la solitudine assume il volto speciale dei ricordi, della nostalgia di un passato che Louise non ha mai elaborato con quella umana dolcezza che ora si ritrova come amica fidata. Jean-Francois Laguionie è il maestro dell'animazione francese, uno dei più importanti ed interessanti cineasti in questo campo. "Louise en Hiver", presentato con successo al Festival di Annecy 2016, è il suo quinto lavoro d'animazione. Una storia delicata, commovente nella sua più genuina semplicità. Costruita in perfetta armonia con il sapiente pennello e la soavità dei colori pastello nella tecnica del guazzo, il tempo melanconico dell'anziana Louise è una riflessione ironicamente amara sulla vecchiaia, su quel tempo crepuscolare della vita, di cui lo stesso Laguionie fa ormai parte. I ricordi, tra le onde battenti del mare languido, il cinguettio degli uccelli ed una musica squisitamente evocativa, affiorano come voci armoniose, mentre il volto di Louise si rigenera in una smorfia di gioia. Cosa ci resta, in effetti, del nostro tempo passato, quando, vecchi ormai, la solitudine è nostra amica assidua e sicura? I ricordi! Ed è nei ricordi che Louise, nel suo vagabondare sulla spiaggia di Bilingen, in armonia con una solitudine accidentale, ritrova sé stessa, la dolcezza dei momenti d'amore, la sua giovinezza, e sorride sorniona del tempo presente, della sua vecchiaia, senza scoramento. La magia del racconto, la sua poeticità, sta proprio nel lento coinvolgimento dello spettatore nell'opera del cineasta francese. Noi, che guardiamo il film, non possiamo fare a meno di pensare alla veridicità della vecchiaia. E nella dolcezza crepuscolare che precede la fine ormai prossima, i ricordi sono la vita che riaffiora in un impeto dolce-amaro, talmente rigenerante che il declino è di più facile accettazione. Jean Francois Laguionie ha disegnato, sceneggiato e montato un film destinato al pubblico adulto, platea sorpresa da una favola resa fresca e sincera dalle pennellate e dalla soave luminosità dei colori pastello, ma specchio implacabile di una realtà universale resa in modo delicato e languido tramite una deliziosa e struggente favola animata.
(La recensione del film "
Le stagioni di Louise" è di
Rosalinda Gaudiano)
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