di R. Gaudiano
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Le Guerre Horrende recensione] - Una meravigliosa natura boschiva apre la scena. Un carrozzone da circo, colorato, ornato da disegni fantastici, lo Scudiero (Désirée Giorgetti) ragazza dall'aspetto quasi da giullare, bussa con pugno deciso alla porta del carrozzone ed esorta il Capitano (Livio Pacella), eccentrico reduce della Grande Guerra e del Secondo conflitto mondiale, a destarsi dal sonno della notte. I due trascorrono tutto il tempo ad inscenare battaglie fantastiche avendo come spettatori ogni sorta d'insetti. Così ha inizio "Le Guerre Horrende" distribuito in Italia da mOOviOOle, secondo lavoro di regia di Giulia Brazzale e Luca Immesi co-sceneggiato a tre mani con Livio Pacella, liberamente tratto da "Le guerre orrende" di Pino Castalunga. L'atmosfera da fiaba, avvolta in una dimensione surreale, mette in scena il conflitto eterno e cruento di tutte le guerre che ha come artefice l'umanità intera nelle sue più svariate identità sociali, appartenenze politiche e schieramenti. Il Capitano, questo strambo personaggio con un vissuto assai doloroso e lo Scudiero, giovane donna, caratterizzata da una vivace personalità costretta in una situazione da cui cerca di fuggire, vengono sorpresi da un altro personaggio, il Soldato (Dario Leone), paracadutato in quella misteriosa distesa boschiva, metafora d'inconsolabile espiazione, una sorta di purgatorio. I tre, costretti a condividere gli stessi spazi, tessono attraverso dialoghi evocativi il delirio doloroso di un vissuto che la guerra ha suggellato nelle loro dilaniate coscienze. Brazzale ed Immesi usano il linguaggio cinematografico, come reinvenzione a carattere fantastico, in cui la tensione dialogica richiama tout court al linguaggio teatrale. L'insieme dei due linguaggi gioca in perfetta sinergie con la fotografia, la scenografia e le inquadrature, il tutto assemblato nell'ottimo montaggio, opera degli stessi cineasti, montaggio che costruisce alla perfezione, in accelerazioni e rallentamenti, il senso drammatico dell'opera cinematografica. "Le Guerre Horrende", titolo che ripropone l'espressione machiavellica in riferimento alle Grandi Guerre d'Italia, dove, appunto, Horrendo è inteso non solo come devastante ed orribile, ma anche come grandioso ed imponente. Commedia fantastica, intrisa di sapiente drammaticità, il film declina molto bene durante tutto lo svolgersi della narrazione il presagio nefasto dei conflitti umani che si perpetuano incessanti dagli albori della nascita del genere umano. Alla fine il messaggio si sintetizza lapidario e irrisolvibile in quell'irrecuperabile sentimento che scatena ogni sorta di azione bellica, sentimento che, pare, alberghi acquattato in ogni essere umano, pronto a scattare come una molla. Girato nelle distese boschive della provincia vicentina, il film è stato nominato miglior ?lm e miglior ?lm in lingua italiana ai MIFF awards 2017, inoltre ha debuttato in anteprima mondiale a giugno 2017 allo Shanghai International Film Festival.
(La recensione del film "
Le Guerre Horrende" è di
Rosalinda Gaudiano)
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