La recensione del film Last Vegas

.       .

Vai ai contenuti

FILM > RECENSIONI

LAST VEGAS - RECENSIONE

Last Vegas recensione
Recensione

di Mirko Nottoli
[Last Vegas recensione] - Notte da leoni col catetere. Quattro amici un po' in là con gli anni a Las Vegas a festeggiare il solito, rancido, addio al celibato. Las Vegas. Si fa presto a dire Las Vegas. Poi però cosa fare a Las Vegas? Follie, sballo, divertimento sfrenato. In astratto. In concreto: una mano a black jack, un long drink al bar, una sfilata in piscina. E poi? Una cameriera pettoruta, una drag queen, una mano a black jack. E poi? Una sfilata in piscina, un long drink al bar, una cameriera pettoruta. Quello che succede a Las Vegas rimane a Las Vegas, come recita il vecchio adagio. Peccato che quello che succede qui a Las Vegas non è tanto diverso da quello che potrebbe succedere a Zola Predosa. I quattro nonnetti, decisi a sparare le ultime cartucce, dovrebbero darsi alla pazza gioia ma sembrano quattro parrocchiani in gita a Loreto. Si muovono come pesci fuor d'acqua e hanno tutta l'aria di annoiarsi più di noi seduti al cinema a guardare le loro fiacche peripezie. Patetiche parentesi personali: Kevin Kline con in tasca una miseranda pillola di viagra regalatagli dalla moglie magnanima che non vede l'ora di ingollare con qualche spogliarellista in vena di elemosina. Morgan Freeman, il più sfigato di tutti, che vorrebbe ballare ma non può perché ha avuto un infarto e quando rompe gli indugi e balla sembra un manichino con le emorroidi. Robert De Niro, ingobbito, immusonito e stazzonato, di recitare non ha per niente voglia, ha sì e no letto il copione tanto che non pronuncia nemmeno le battute (si limita a fare le facce senza muovere la bocca). Infine Michael Douglas che dovrebbe essere il ricco uomo di mondo ma poi si meraviglia quando scopre che il tavolo in discoteca costa più di 5 dollari a cranio. Idee, verve, irriverenza e audacia stanno a zero. Alla macchina da presa Jon Turteltaub è antico come il centrino sul televisore a casa di nostra zia, tratteggia situazioni cariche di stereotipi con la stessa partecipazione con cui si sbucciano le patate, cerca di confezionare il classico film per la terza età a base di amicizia virile, bilanci esistenziali, recriminazioni e seconde chance ma il fiato è cortissimo, l'ispirazione inesistente per cui non riesce a far altro che abbozzare siparietti improbabili (vedi la cantante contesa) per poi rifugiarsi in un buonismo prevedibile e mal risolto. Se l'intento era celebrare la vecchiaia la vecchiaia ne esce involontariamente a pezzi visti i quattro protagonisti perennemente fuori luogo, impegnati a ciondolare con addosso orrendi vestiti. Non va meglio alla gioventù, frivola e senza valori, che passa la vita a tracannare superalcolici a bordo vasca e alla fine, beffa delle beffe, si deve pure beccare 'sti quattro matusalemme come modelli di vita. (La recensione del film "Last Vegas" è di Mirko Nottoli)
- Vai all'archivio delle recensioni
- Lascia un commento, la critica o la tua recensione del film "Last Vegas":




Torna ai contenuti | Torna al menu