La recensione del film La Voce

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LA VOCE - RECENSIONE

La Voce recensione
Recensione

di Liliana Pistorio
[La Voce recensione] - Gianni (Rocco Papaleo) è un abile imitatore, talmente bravo da riuscire a riprodurre perfettamente la voce di qualsiasi persona. Nella vita di tutti i giorni, in realtà, Gianni è un uomo timido e introverso, affetto da un disturbo di personalità che non fa altro che aggravarsi con il trascorrere del tempo. Raggirato dalle parole dello psicanalista (Augusto Zucchi) e dalla promessa di un futuro nel mondo dello spettacolo, incomincia a collaborare con i servizi segreti che gli chiedono di eseguire delle telefonate imitando determinate voci. La sordida rete d'impicci e segreti porterà a un terribile finale e il fragile Gianni deciderà di suicidarsi. La figlia Giulia (Giulia Greco) non convinta dalla storia del suicidio del padre decide d'investigare e di cercare di capire la verità, aiutata da un amico giornalista (Augusto Fornari). Augusto Zucchi, interprete, regista e sceneggiatore del film (alla seconda prova registica, dopo il film per la tv del 1982 "Le Specialità della Casa"), confeziona un prodotto originale per quanto riguarda la sceneggiatura: una storia d'intrighi politici che dipinge un'Italia bieca e opportunista. Una storia originale e insolita, anche se priva di veri colpi di scena. A non convincere però, è la resa finale del prodotto. Non tutti gli attori sono perfetti per la parte e questo tende a rendere il film e la recitazione un po' artefatta. Un film che non convince e che poteva magari, risultare vincente con qualche piccola accortezza in più. (La recensione del film "La Voce" è di Liliana Pistorio)
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