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La torre nera recensione] - Ci sono film sfigati. Film che nascono male, con produzioni travagliate, con registi che vengono sostituiti, sceneggiatori che vengono sostituti, tempi e costi di lavorazione che si espandono. Così il film non è ancora uscito nelle sale e già qualcuno, qualche critico "influente", decreta che il film è "brutto" mentre il resto della critica si unisce prontamente al coro. Per cui in USA sarà un flop, in Italia lo faranno uscire ma controvoglia, accompagnato da una selva di stroncature (tutte uguali). Su "Film TV" La Torre Nera ha rimediato un 4, un 2 e uno 0. Poi lo vai a vedere e ti accorgi che così brutto non è. O almeno non peggiore di tante altre pellicole che chissà perché non hanno ricevuto lo stesso impietoso e unilaterale giudizio (discorso simile si sarebbe potuto fare per Assassin's creed). Ad esempio, se paragonato al recente Cell, giusto per restare in ambito kinghiano, La Torre Nera dovrebbe meritarsi 4 stelle. Certo, la totale assenza di aspettativa gioca, in questi casi, a favore. Ovviamente va preso per quello che è, le premesse vanno accettate senza stare a sindacare, stiamo parlano di un fantasy horror dove c'è una torre nera in mezzo all'universo, portali che mettono in comunicazione mondi sconosciuti, stregoni, demoni e pistoleri. E' ovvio che sia una stupidata, come lo era Assassin's creed, ma allora perché non lo è anche il Signore degli Anelli? Qua c'è una torre che protegge l'universo dalle tenebre, là c'è un anello che dà a chi lo possiede poteri illimitati, nell'ultimo Transformers c'è un bastone che ha la facoltà di distruggere il mondo. Alla fine è lo stesso, risibile, mcguffin per imbastire e far progredire una trama. Non ce ne vogliano i fan di Stephen King (noi non siamo tra quelli) il quale avrà sicuramente molti pregi ma non quelli di utilizzare una scrittura raffinata o di ricorrere a metafore complesse. Una volta è la nebbia, una volta una cupola, un'altra volta un virus, spesso, troppo spesso ultimamente, c'entrano gli alieni. La Torre Nera non fa eccezione. Altro discorso è il disappunto, comprensibile, nel vedere una saga di otto e più libri, scritta in un arco temporale di trent'anni, da molti considerata uno dei vertici della produzione dello scrittore, ridotta inspiegabilmente a un filmetto che arriva a fatica al minimo sindacale di 90 minuti di durata. Eppure, al netto della sua derivazione letteraria (del resto non è obbligatorio aver letto i libri) o delle più o meno tribolate vicissitudini lavorative (perché quello che va considerato è comunque il prodotto finale), crediamo che La Torre Nera sia un film che assolve ai suoi compiti, in cui il regista Nikolaj Arcel, già regista del notevole A Royal Affair, nonostante l'immaginario fantastico che salta tra molteplici livelli di realtà, tra molteplici scenari geografici e tra molteplici generi cinematografici, dal fantasy, all'horror, al western, riesce, nella sola ora e mezza di durata, a calibrare con giustezza i tempi, l' azione e gli spazi, a bilanciare le sequenze action con i momenti più introspettivi, a non farsi fagocitare dagli effetti visivi che al contrario tiene a distanza donando alla pellicola un' aura quasi astratta. Nell'eterna lotta tra il bene e il male, il pistolero Idris Elba (il bene) e lo stregone Matthew McConaughey (il male) mettono in scena una sfida in cui vince chi indossa il cappotto più trendy.
(La recensione del film "
La torre nera" è di
Mirko Nottoli)
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