La recensione del film La solita commedia Inferno

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LA SOLITA COMMEDIA INFERNO - RECENSIONE

La solita commedia Inferno recensione
Recensione

di L. Pistorio
[La solita commedia Inferno recensione] - Inferno. Minosse (Francesco Mandelli), addetto a collocare i dannati nei vari gironi, si trova a dover risolvere un grosso problema: dove deve disporre i peccatori moderni? Stalker, Hacker, e chi più ne ha più ne metta, non hanno nulla a che fare con i dannati "tradizionali". Dopo un colloquio tra Dio (Paolo Pierobon) e Lucifero (Fabrizio Biggio), e una riunione di santi e apostoli del Paradiso, grazie ad un'idea di S. Ambrogio (Biggio), in realtà rubata a S. Francesco (Mandelli), si decide di mandare Dante Alighieri (Mandelli) sulla terra in modo tale da creare una nuova catalogazione dei gironi e dei peccatori dell'Inferno. Catapultato nel Nord-Italia, Dante va alla ricerca della sua somma guida e la ritrova nella figura di Demetrio Virgilio (Biggio), che lo aiuterà ad affrontare una folle giornata "Infernale" sulla terra. Biggio e Mandelli tornano sul grande schermo dopo "I Soliti Idioti – Il Film" (2011) e "I 2 Soliti Idioti" (2012) approdando per la prima volta alla regia di un lungometraggio con l'aiuto di Martino Ferro. Rispetto ai due film sopraccitati, "La Solita Commedia – Inferno" si pone su un gradino leggermente superiore. Organizzato in sei sketch, in cui ognuno rappresenta uno dei nuovi gironi da catalogare: il bar alle otto di mattina, il traffico dell'ora di punta, il supermercato, la pubblicità invasiva, il condominio e la movida. Ad ogni girone appartengono, a sua volta, diversi peccatori come l'abusatore di comando, l'adoratore di tragedie o il tiratore di pacchi. Biggio e Mandelli si travestono e si trasformano di volta in volta nei diversi protagonisti degli sketch, affiancati da un piccolo gruppo di attori tra cui Gianmarco Tognazzi e Tea Falco. La critica alla società italiana è un tema già affrontato dal cinema nell'ultimo anno: anche un altro volto noto di MTV, Maccio Capatonda, con il suo "Italiano Medio" aveva affrontato questa tematica. Paragonare i due film è quasi impossibile, non solo per il diverso modo di trattare il tema ma anche per quello di approcciarsi alla commedia. Scene statiche e a volte soporifere si alternano ad altre ironiche e pungenti come quella del supermercato (emblema dei favoritismi) o degli incapaci del wi-fi (chi non si è mai trovato nella stessa situazione?). Un film imperfetto e con qualche buco nella sceneggiatura, ma comunque irriverente e simpatico rispetto a tante altre commedie presentate in passato. (La recensione del film "La solita commedia Inferno" è di Liliana Pistorio)
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