[
La scuola più pazza del mondo recensione] - Tre pestifere bambine in cerca di avventura, un modello anatomico più vivo e vegeto che mai e una scuola spettrale piena di mostri e misteriose sfide da affrontare. E' da queste strane premesse che prende vita il film "La scuola più pazza del mondo", primo lungometraggio del regista giapponese Hitoshi Takekiyo. Le tre piccole pesti che danno inizio a questa pazza avventura sono Mako, Miko e Mutusko, tre bimbe tutto pepe alla costante ricerca di qualche gioco che allontani per sempre la noia. Arrivate nella spettrale scuola elementare St. Claire per una visita guidata, iniziano ad aggirarsi per i suoi lussuosi corridoi fino ad arrivare nella vecchia aula di scienze, ormai prossima alla demolizione. Da brave bambine curiose, ignorano il cartello che sulla porta intima a tutti di non entrare e proprio in quel luogo fanno la conoscenza di un modello anatomico più vivo che mai, il Signor Kun (subito ribattezzato Signor Nudo), e del suo fidato compare Barone, uno scheletro altrettanto arzillo. Superata un'iniziale antipatia, il Signor Kun accompagnerà le tre piccole protagoniste attraverso sinistri incontri e sfide di ogni tipo, per recuperare insieme a loro le tre leggendarie Medaglie del Terrore e salvare così l'aula di scienze. Certo descrivere questo film non è cosa facile, soprattutto dal punto di vista tecnico; in esso convivono infatti molti generi e linguaggi diversi, presi da molteplici sfere del mondo dell'animazione. C'è una forte componente umoristica in puro stile anime (che discosta di netto la pellicola dai "film per bambini" più classici), ma c'è anche un rimando ai videogiochi (le sfide che le bambine affrontano, ognuna associata a un personaggio), c'è un'impronta grottesca (corredata da un siparietto musicale del tutto imprevedibile), ma allo stesso tempo anche la ricerca della più classica epicità da film d'avventura. Questo mix esplosivo di suggestioni è sicuramente una scelta coraggiosa da parte del regista, ma allo stesso tempo questo aspetto rende il film pesante da assimilare, come anche da seguire. Le informazioni che lo spettatore riceve sono troppe e troppo sconnesse, la struttura narrativa del film sembra sterile e soprattutto schiacciata dal peso di un eccessivo caos visivo, che però dal canto suo non compensa e presenta anzi notevoli limiti nella CGI. "La scuola più pazza del mondo" risulta essere nel complesso un lavoro difficilmente collocabile, forse troppo sopra le righe per essere capito o apprezzato da un pubblico di bambini e poco convicente invece per un pubblico adulto, magari abituato ad un certo livello di storia narrata quando si tratta di anime o animazione giapponese più in generale.
(La recensione del film "
La scuola più pazza del mondo" è di
Beatrice Po)
- Vai all'
archivio delle recensioni
- Lascia un commento, la critica o la tua recensione del film "
La scuola più pazza del mondo":