La recensione del film La passione di Giovanna D'Arco di Carl Theodor Dreyer

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Trama

LA PASSIONE DI GIOVANNA D'ARCO

La passione di Giovanna D'Arco
Il film ricostruisce le fasi del processo intentato a Giovanna d'Arco, morta sul rogo il 30 maggio 1431, basandosi su alcuni documenti originali. Mostra gli interrogatori della ragazza di fronte agli inquisitori, le minacce di tortura, i trucchi ed i ricatti con cui i giudici ecclesiastici cercano di indurla in contraddizione ed a confessarsi eretica. Giovanna ha un momento di debolezza, firma l'abiura, ma poi la ritratta ed accetta il martirio. Il popolo prima assiste impotente poi, attorno al rogo che brucia il corpo della ragazza, scatena la rivolta.
Idea Centrale
Una ragazza qualunque, pura, visionaria e sola, oppressa dal potere.
Analisi
II film (in equilibrio fra reportage e cinema sperimentale), costituisce uno dei momenti artisticamente culminanti del cinema muto. Primo capolavoro di Dreyer, è un'opera di atmosfera tetra e dolente, illuminata da sguardi di lirismo, accentuati da un uso quasi esclusivo di primi e primissimi piani. Ci sono scene di bellezza indescrivibile e momenti di altissima tensione spirituale. L'azione si svolge nel castello di Rouen durante l'arco di una giornata e si basa su due linee narrative in continuo contrappunto fra di loro: da un lato i giudici, con la loro doppiezza astuta, volgare ed arrogante, dall'altra la contadina semplice ed ingenua, disarmata di fronte all'irruenza degli accusatori.
Note e curiosità
Dopo la prima proiezione a Copenaghen un incendio distrusse il negativo originale. Lo stesso Dreyer rieditò il film con gli scarti del montaggio. Nel 1981 è stata ritrovata in Norvegia, nella soffitta di un ospedale psichiatrico, una copia del primo negativo, prestata a suo tempo al suo direttore e mai restituita. (Da "201 Film capolavoro secondo la critica" di Gaetano Sandri)


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