Trama
LA DONNA CHE VISSE DUE VOLTE di Alfred Hitchcock
di Gaetano Sandri
John (Stewart), un detective che ha il problema delle vertigini, viene incaricato da un amico di sorvegliare la moglie Madeleine (Novak), poichè ha delle tendenze suicide. Pian piano si innamora di lei, ma essa si uccide. Un giorno l'investigatore incontra per caso Judy che sembra la gemella di Madeleine: una sosia perfetta. Da qui in poi John "usa" la ragazza per farla sembrare identica alla prima, quasi volesse far resuscitare la donna morta. Solo verso la fine del film si scoprirà che la prima non era morta suicida e che Judy era complice nell'esecuzione del delitto..
Idea Centrale
Si mescolano, in un incastro perfetto, il racconto d'amore, la trama gialla e il viaggio nei misteri della psicanalisi.
Analisi
Tratto da un romanzo di una coppia di giallisti francesi, Boileau e Narcejac, è uno dei film più inquietanti del regista, sempre in bilico fra erotismo e necrofilia. Kim Novak che pure è un'attrice sensibile, per volontà del regista qui rimane indecifrabile, distaccata, priva quasi di ogni componente sessuale. I due protagonisti non potranno coronare il loro amore perchè per il "cattolicissimo" Hitchcock il delitto, a cui ha partecipato Judy, resta un ostacolo insormontabile.
Note e curiosità
Il regista compare mentre passeggia con la custodia di una tromba in mano. Celebre la scena in cui Stewart guarda in basso dalle scale del campanile: l'effetto "soggettivo" delle vertigini fu realizzato con una carrellata indietro con una zoomata in avanti. (Da "201 Capolavori secondo la critica" di Gaetano Sandri)