La recensione del film La Conversazione di Francis Ford Coppola

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Trama

LA CONVERSAZIONE di F.F. Coppola

La Conversazione Recensione
Harry Caul, un maestro delle intercettazioni telefoniche, spia una coppia di amanti. Solitario ed intrattabile (non riesce a tenersi a lungo vicino un collaboratore o una donna) si serve per il proprio lavoro di sofisticatissime apparecchiature. Dopo aver registrato il colloquio dei due amanti avvenuto in una piazza frequentatissima, gli viene il dubbio, da una frase registrata, che qualcuno voglia commettere un omicidio. Ha nelle sue mani il destino di una persona e verrà preso dal dubbio di essere a sua volta spiato.
Idea Centrale
La tecnologia non è mai neutrale, ma coinvolge sempre anche il piano morale e decisionale.
Analisi
II film si muove su due piani: da una parte la descrizione degli spettacolari e sofisticati strumenti tecnologicamente avanzati e dall'altra la crisi di coscienza del protagonista. Il racconto si svolge come una sorta di incubo, in una dimensione di "realtà irreale che fa sentire sempre una sorte di minaccia". Al centro c'è la figura di Harry, interpretato magistralmente da Gene Hackman, un uomo che si è volontariamente autoemarginato. È sempre ossessionato dal bisogno di proteggere gelosamente la sua vita privata e non riesce a vedere chiaro nei nastri che registra, come non vede chiaro in sé stesso.
Note e curiosità
II film è stato evidentemente influenzato dal clima di paranoia prodotto dalla scandalo Watergate. (Da "201 film capolavoro secondo la critica" di Gaetano Sandri)


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