La recensione del film La Conseguenza

.       .

Vai ai contenuti

FILM > RECENSIONI

LA CONSEGUENZA - RECENSIONE

La Conseguenza recensione
Recensione

di Rachele Di Paolo
[La Conseguenza recensione] - Tratto dall'omonimo romanzo di Rhidian Brook, "La conseguenza" ci mostra l'altro lato della medaglia della fine della Seconda Guerra Mondiale: siamo ad Amburgo, una città distrutta, bombardata in una settimana con le stesse bombe cadute su Londra in tutta la durata della guerra. In stazione arriva Rachael (Keira Knightley), lo sguardo è spaventato, in attesa, spaesato, non cambierà neanche alla vista del marito Lewis (Jason Clarke), un colonnello inglese di base in una Germania divisa tra i vincitori della guerra. Dai finestrini della loro macchina in silenzio le macerie di una città distrutta fanno da sfondo ad un debole scambio di battute, il dolore e la distanza sono palpabili. La coppia arriva davanti ad una maestosa villa che sarà la loro nuova casa, una casa requisita ad un architetto tedesco ancora in attesa della carta che gli permetterà di trasferirsi altrove. L'architetto, Stephan Lubert (Alexander Skarsgård) e la figlia Freda sono pronti ad andar via ma Lewis, con un atto di bontà estremo, permette loro di restare in casa e di vivere al piano superiore. Rachael non è d'accordo ma Lewis non cede. Tramite qualche dettaglio inserito al momento giusto si riesce a capire che i due hanno recentemente perso un figlio durante i bombardamenti a Londra e che, probabilmente, nessuno dei due ha affrontato a dovere un lutto così straziante. La freddezza di Rachael nasconde quindi una sofferenza estrema e dilaniante che la porterà ad avvicinarsi sempre di più a Stephan, anch'egli straziato dal lutto: la moglie Claudia è infatti morta durante i bombardamenti ad Amburgo, qualche mese prima. È proprio questo dolore a mettere le basi per una storia d'amore che toglie il fiato, un amore forte, potente in cui entrambi si buttano a capofitto senza pensare alle conseguenze. Si lasciano trascinare per poter cercare di guarire, per cercare uno spiraglio di luce nel buio in cui stanno vivendo. Dall'altra parte c'è però Lewis nella splendida interpretazione di Jason Clarke: ha gli occhi e il cuore colmi di distruzione, si butta sul lavoro per poter schiacciare questo dolore, rifiuta di vedere la sofferenza negli occhi della moglie fingendo vada tutto bene. Questo ovviamente li porterà ad allontanarli, a non comunicare davvero. In questa storia di dolore e sofferenza vediamo come la guerra sembra lasciare tutti sconfitti, non ci sono vincitori né vinti, solo buio e persone che devono trovare la forza di cercare un appiglio in questa oscurità per potersi salvare. I colori scuri della guerra lottano con la luce dell'amore che riesce ogni tanto ad apparire prepotente tra le crepe della distruzione. La fotografia è tutta concentrata su questa dicotomia, il buio delle scene di guerra e di sofferenza si alternano alle luci e ai colori dei vincitori, dei loro nuovi salotti, delle loro case intonse. Il regista riesce a bilanciare egregiamente i due ambienti, le loro storie, è in grado di lasciarci in bilico, indecisi su cosa pensare, su cosa sia davvero giusto, su quale sia la dritta via da intraprendere. Ed è proprio questo il bello, davanti ad una scelta finale così sofferta sarà un abbraccio a sciogliere tutto il gelo, lo stesso che vorremmo dare a tutti i protagonisti, ai tedeschi e agli inglesi, senza distinzione alcuna. Perché la sofferenza della guerra, no, quella non guarda in faccia a nessuno. (La recensione del film "La Conseguenza" è di Rachele Di Paolo)
- Vai all'archivio delle recensioni
- Lascia un commento, la critica o la tua recensione del film "La Conseguenza":




Torna ai contenuti | Torna al menu