Trama
L'ULTIMA RISATA di Friedrich W. Murnau
Un anziano portiere di un grande Hotel, l'Atlantic, viene degradato a custode dei
gabinetti, perché non ha più la forza di portare i bagagli. Lui, che aveva sempre tratto dalla divisa gallonata un motivo di orgoglio e di sicurezza, non si rassegna e continua a portarla la sera, quando torna a casa. Scoperta la retrocessione dai vicini di casa, verrà scacciato dal genero e costretto a passare la notte nei gabinetti dell'Hotel. Per un caso fortunato, diviene ricchissimo grazie ad una eredità e ritornerà all'Atlantic come un uomo importante.
Idea Centrale
L'analisi della vecchiaia, delle vanità e dei loro simboli, i quali spesso condizionano il giudizio degli altri.
Analisi
II finale consolatorio non scalfisce più di tanto la compattezza di tutto quello che precede, ossia un'opera amara, di altissima tensione e di preziosa vena figurativa. Le tendenze dell'espressionismo perdono qui la loro frenesia tragica per comporsi in una ricerca soprattutto psicologica. Limitato a poche didascalie, conferma, anche in questo, la maturità espressiva del regista, capace di spiegarsi con la forza delle sole immagini.
Note e curiosità
Il film doveva terminare con il vecchio nei gabinetti perché, "nella vita reale, ad un uomo sfortunato non resta altro che morire". Ma il regista e lo sceneggiatore aggiunsero un finale quasi incredibile, soprattutto per ragioni commerciali.(Da "201 Film Capolavoro - secondo la critica" di Gaetano Sandri)