La recensione del film L'asso nella manica di Billy Wilder

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Trama

L'ASSO NELLA MANICA di Billy Wilder

L'asso nella manica Recensione
Siamo in America, in una zona ai limiti del deserto. In una miniera, un operaio è rimasto sepolto vivo per un improvviso smottamento del terreno. Un giornalista fallito e privo di scrupoli (Douglas) decide di sfruttare la situazione per fare un sensazionale servizio e per riconquistare la fiducia del direttore. Con i suoi articoli e il "voluto" ritardo nel soccorso, crea un interesse morboso e fittizio che trasformerà la località in una specie di grande parco dei divertimenti, richiamando venditori, curiosi, approfittatori, politici, gite organizzate. Tutto questo mentre, sottoterra, un uomo lotta per sopravvivere. Alla fine la prolungata prigionia gli sarà fatale.
Idea Centrale
Un cinismo spietato frutto di persone senza scrupoli, ma appoggiate da un sistema sociale che spinge alla notorietà ed all'arrivismo a tutti i costi, anche sulla pelle degli altri.
Analisi
Acido e serrato melodramma della crudeltà umana, "l'asso nella manica" anticipa di parecchi anni i temi della spettacolarizzazione della morte e del cinismo dei mass- media. Con un taglio freddo e impietoso è l'ultimo film drammatico di Wilder. Splendidamente interpretato da Kirk Douglas, il reporter, il film ruota intorno ad uno spaccato sociale di impressionante spregiudicatezza, dove la legge degli affari sovrasta e piega ogni altro fine e mezzo del vivere civile.
Note e curiosità
Molto lodato dalla critica europea e scarsamente apprezzato dai critici d'oltreoceano, "l'asso nella manica" ebbe un clamoroso insuccesso commerciale. (Da i "201 film capolavoro secondo la critica" di Gaetano Sandri)


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