La recensione del film L'amore rubato

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L'AMORE RUBATO - RECENSIONE

L'amore rubato recensione
Recensione

di R. Gaudiano
[L'amore rubato recensione] - Marina, giovane mamma, arriva al Pronto Soccorso con un braccio rotto. Con lei è il marito Luigi ed il piccolo Giacomo. Al medico che la prende in cura non racconta la verità. Quel braccio rotto è l'ennesima violenza di Luigi nei suoi confronti. Francesca ha 15 anni, è un'adolescente spensierata e senza malizia. L'aver accettato la proposta di tre compagni di scuola a trascorrere un pomeriggio al mare, sarà per lei l'inizio di un incubo senza fine. Angela è una donna matura e molto sola. Per caso, durante una passeggiata sulla spiaggia, le si avvicina Gesuino, uomo timido e schivo, fissato con il footing. Da questo incontro fortuito nasce una relazione che ben presto rivelerà l'indole gelosa e paranoica di Gesuino, relazione che sfocerà in una vera e propria aggressione. Alessandra e Anna hanno meno di 30anni. La prima lavora come inserviente in una piscina, mentre Anna persegue il sogno di diventare attrice. Per entrambe i sogni si lacerano per violenze subite, e per una delle due la vita si fermerà per mano del suo compagno, convinto che l'amore è possessione violenta. Cinque storie di donne, diverse per età ed estrazione sociale, che hanno in comune la vita mutilata da un amore (?) violento. "L'amore rubato" diretto da Irish Braschi è liberamente tratto dal libro omonimo di Dacia Maraini, composto di otto racconti sul tema della violenza sulle donne, ispirati a fatti realmente accaduti, del quale libro il regista sceglie di raccontare cinque storie. Stilisticamente asciutto, "L'amore rubato" sviluppa gli spunti narrativi puntando sul doloroso e frustrante dinamismo interiore che colpisce queste cinque donne, tradite dalla loro stessa fiducia verso uomini che si sono rivelati degli aguzzini. Un racconto che raccoglie, nella sua unicità, la singolarità in ognuna delle cinque storie di vita delle protagoniste, che Irish Braschi caratterizza con una diversa tipologia di messa in scena ed un diverso tocco cromatico. In Italia sono oltre 6 milioni le donne che almeno una volta nella vita sono state vittime indifese di violenza. La violenza verso una donna purtroppo è un sentimento oscuro, di possesso animalesco, privo di educazione e di cultura edificante, assolutamente avulso dall'amore. Ma oltre ad essere un sentimento negativo, cattivo, è un sentimento di morte. Irish Braschi riesce a mediare questo messaggio, la faccia malvagia dell'amore, in modo composto ma forse poco incisivo, restando fedele ad una forma letteraria poco definita, che lascia troppo in sospeso la descrizione delle varie storie penalizzando i vari personaggi. Un tema scottante che il Braschi regista, tutto sommato, alla fine riesce a porgere, cogliendo, per il rotto della cuffia, la giusta misura per arrivare a sensibilizzare e far riflettere quanto sia importante prestare attenzione a quelle voci di donne che sommessamente chiedono aiuto, donne spesso prigioniere della vergogna o della prepotenza. Basta non sorvolare su uno sguardo triste, saper ascoltare una parola non detta, interpretare con sospetto segni visibili di violenza fisica, per scongiurare drammi irreversibili. Questo, in sintesi, è quello che "Un amore rubato" ci raccomanda. (La recensione del film "L'amore rubato" è di Rosalinda Gaudiano)
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