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Justice League recensione] - Rieccoci a parlare dei supereroi DC e a riaffrontare discorsi già espressi nei precedenti capitoli. Non volendo ripeterci procediamo dunque in maniera sintetica:
mentre la Marvel è partita con largo anticipo, ha pianificato e programmato, la DC ha dovuto rincorrere, è partita in ritardo, ha affrettato i tempi, ha sbagliato senza avere il tempo di correggere. Mentre la Marvel ha avuto modo di assestare il tiro, di divagare, di cambiare passo quando la saga cominciava a mostrare la corda, la DC ha realizzato tutto di gran fretta accumulando cantonate su cantonate.
Prima cantonata: Superman. Resuscita man of steel, vuole costruirci un passato drammatico ma ingaggia un manichino palestrato e monoespressivo (Henry Cavill) che riesce nell'intento di fa rimpiangere Brandon Routh. Finisce in vacca con un'ora di esplosioni e sollevazione telluriche da mal di testa. La cosa migliore è Kevin Costner.
Seconda cantonata: Batman. Date le premesse Ben Affleck non se la cava neppure male, ma il Batman di Nolan è troppo fresco affinché il paragone non sia impietoso. Batman rimane comunque il personaggio meglio caratterizzato, peccato che Superman Vs Batman sia puro teatro dell'assurdo con i due che prima si scazzottano senza un perché e poi diventano best friends non appena scoprono che le loro madri si chiamano Marta.
Terza cantonata: Wonder Women. E' un'amazzone di una qualche manciata di millenni che arriva sulla terra a combattere la guerra parando i proiettili coi polsini. Servirebbero vagonate di ironia ma evidentemente non la pensiamo allo stesso modo.
Cantonata delle cantonate: Suicide squad. Qualcuno ne ha capito l'intenzione?
Va da sé che diventa difficile partire da una tale accozzaglia di pregressi e pretendere di ottenere un prodotto anche solo lontanamente accettabile. Non a caso infatti, solo qualche anno fa, un film come Justice League sarebbe stato un evento, oggi invece esce in una sostanziale indifferenza. Completano il raffazzonato team le new entry Aquaman, Flash e Cyborg ma il discorso non cambia: buttati nella mischia senza preavviso, della sorte di costoro non ce ne frega niente. Ancora meno ce ne frega del cattivo, tal Steppenwolf, sbucato fuori da chissà dove con il nobile ma non originale scopo di dominare il mondo. Inoltre: Cyborg sembra Ironman, Flash, che è l'unico che garantisce alla pellicola un pizzico di alleggerimento e vivacità, è identico a Quicksilver e le tre scatole del potere non si spostano di un metro dal pretestuoso tesseract Marvel. Nella mischia di intravedono anche Connie Nielsen, Diane Lane, Amy Adams, J.K. Simmons, Jeremy Irons, Amber Heard, tutti che reclamano uno spicchio di luce. C'è anche Joe Morton che qualcuno ricorderà in Terminator 2 e da allora non ha perso il vizio di giocare pericolosamente con le tecnologie futuribili. Zack Snyder alla regia e Joss Whedon alla sceneggiatura ci provano a confezionare qualche sequenza all'altezza delle aspettative e a tratti ci riescono. Purtroppo per loro Justice League ha tutta l'aria di una nave che ha già imbarcato tanta di quell'acqua da essere ormai irrecuperabile.
(La recensione del film "
Justice League" è di
Mirko Nottoli)
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