La recensione del film Jurassic World

JURASSIC WORLD - RECENSIONE

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di Federico Medea

[Jurassic World recensione] - Ventidue anni dopo gli eventi di Jurassic Park (1993), Isla Nublar dispone di un parco a tema di dinosauri completamente funzionante, proprio come avrebbe voluto l'ormai deceduto magnate John Hammond. Per rimediare all'inevitabile calo dei visitatori, viene creata una nuova attrazione, l' "Indominus Rex". Ovvero, un dinosauro creato geneticamente attraverso i DNA di diverse specie, che però, si ritorcerà contro il parco e la relativa clientela. Owen Grady (Chris Pratt), membro dello staff del parco, avrà il compito di fermare la mostruosa creatura e salvare i nipoti di Claire (Bryce Dallas Howard), responsabile delle operazioni del parco. Dopo anni di incertezze ritorna una delle saghe più amate dal grande pubblico. "Jurassic World", rimasto per tredici anni un progetto in fase embrionale a causa di problemi di produzione e di rimaneggiamento della sceneggiatura (nell'industria cinematografica si usa il termine development hell, tradotto "inferno dello sviluppo"), permette l'atteso ritorno al cinema dei dinosauri. Secondo le idee dei produttori, il film darà vita a una nuova trilogia che si aggiungerà a quella degli anni 1993 ("Jurassic Park"), 1997 ("Il mondo perduto"), 2001 ("Jurassic Park III"). Come i precedenti, il film si ispira al romanzo "Jurassic Park" scritto da Michael Chrichton nel 1990. Accantonati ormai per ovvie ragioni d'età gli attori che hanno legato indissolubilmente la loro fama al primo film della saga, la produzione ha voluto dare una ventata d'aria fresca al set, introducendo attori giovani e alla ricerca della fatidica consacrazione "hollywoodiana". Buona prova per i protagonisti Bryce Dallas Howard (apprezzata in "The help") che riesce a dare vivacità e spessore al personaggio, e Chris Pratt che risulta a suo agio nelle vesti dell' "eroe tutto-muscoli". Buoni gli effetti speciali, un po' meno gli effetti 3D, alquanto inefficaci e sterili. La sceneggiatura è poca roba, se non irrisoria. Infatti, il film non riesce mai a "graffiare" come dovrebbe e non riesce ad elevarsi dalla mediocrità generale, scadendo spesso nei soliti cliché "made in USA" (momenti romantici totalmente inopportuni, il pazzoide che lavora nella compagnia, ecc.) Dall'altra parte, si assiste a una moltitudine di scene d'azione ben strutturate dove i protagonisti riescono a sopperire alla mancanza di furbizia (intelligenza?) con quantomeno, una buona dose di ironia. Quando nel lontano 1993, "Jurassic Park" arrivò nelle sale, fu subito un successo al botteghino e divenne in breve, un fenomeno culturale e sociale di enorme portata che portò perfino, alla creazione di un parco a tema. Il film ebbe inoltre il merito di rianimare l'interesse verso una specie animale, ancora poco conosciuta, e verso la paleontologia in generale. Fu impossibile non trattenere il fiato quando vedemmo, per la prima volta sugli schermi, un esemplare di Brachiosauro. Come riuscire a non rabbrividire davanti alla scena del bicchiere d'acqua che sussulta gradualmente, a causa dei passi del temibile "Tyrannosaurus Rex"? Il film del 2015, manca di quella suspense inimitabile del primo capitolo, ma soprattutto non ha quell'elemento di novità e quella sensazione di meraviglia che solo il primo film ha potuto regalarci. Per questo "Jurassic park" può essere considerato, a tutti gli effetti, un capolavoro del filone fantasy-fantascientifico. Ed è per questo, a maggior ragione, che "Jurassic World" è un film inevitabilmente inferiore all'originale, essendo sprovvisto di quei elementi che resero unico e grandioso il film del 1993. Tuttavia, "Jurassic World" ha il merito di ridare vita a una saga che sembrava praticamente morta dopo i mezzi flop del 1997 e del 2001, è un film godibile, che permette di trascorrere due ore di facile intrattenimento. Rimane il dubbio, se riesce effettivamente a far ancora appassionare l'intero pubblico, a distanza di più di 20 anni dalla prima volta, o solamente quel pubblico "di nicchia", amante in toto della saga. Più probabile la seconda, e anche le aspettative di quest'ultimi saranno parzialmente disilluse. (La recensione del film "Jurassic World" è di Federico Medea)
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