La recensione del film Jukai

JUKAI - RECENSIONE

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di Mirko Nottoli

[Jukai recensione] - Non tutti forse sanno che (e per questo c'è Wikipedia!) Aokigahara, conosciuta anche come Jukai (ovvero, in lingua nipponica, "mare di alberi"), è una foresta situata ai piedi del monte Fuji, in Giappone. E' tristemente nota per via delle numerose persone che vanno lì per suicidarsi (o si suicidano perché sono lì?), ad una media di una trentina all'anno, un record secondo nel mondo solo al Golden Gate di San Francisco (vedere il documentario "The bridge", please). E' in questo luogo non proprio ameno (disseminato di cartelli piantati dall'amministrazione atti a dissuadere coloro intenzionato a togliersi la vita), forse infestato da forze maligne o forse no, che si perdono le tracce della sorella gemella della protagonista (Natalie Dormer) della qui presente pellicola omonima, Jukai appunto, ed è lì che la protagonista si fionda di gran carriera per andarla a cercare, convinta com'è che sia ancora viva. Diretto da tal Jason Zada, Jukai sembra una versione di The Blair Witch Project scevra dell'escamotage del found footage in cui i produttori abbiano inutilmente tentato di far convivere l'horror di stampo orientale con l'horror mainstream hollywoodiano, fallendo praticamente su tutta la linea. Eufemisticamente "tirato via" sia dal punto di vista registico che ancora più da quello drammaturgico, se di drammaturgia si può parlare rispetto ad una sceneggiatura raffazzonatissima che non offre molto di più di qualche sporadico, telefonato, privo di qualsivoglia motivazione logica o anche illogica, ci accontenteremmo, salto sulla sedia che, tra un flashback, un sogno e un'epifania le cui ragion d'essere restano incomprensibili, trascina la pellicola fino a raggiungere col fiatone gli 85 minuti di durata complessiva, titoli di testa inclusi. Cui prodest tutto ciò? viene da chiedersi. Ambientato a Aokigahara è anche il film del 2016 di Gus Van Sant, intitolato "La foresta dei sogni", con Matthew McConaughey e Ken Watanabe. (La recensione del film "Jukai" è di Mirko Nottoli)
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