La recensione del film Jimmy's Hall

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JIMMY'S HALL - RECENSIONE

Jimmy's Hall recensione
Recensione

di Martina Farci
[Jimmy's Hall recensione] - Marzo 1932, Contea di Leitrim, Irlanda. James Gralton (Barry Ward) ritorna a casa dopo dieci anni vissuti in esilio negli Stati Uniti. L'Irlanda che incontra oggi, dopo anni dalla Guerra Civile, ha un nuovo governo che ha restaurato pace e speranza tra la gente del posto, soprattutto lavoratori, contadini, giovani e i poveri. Jimmy ritrova la madre, rimasta sola ad occuparsi della fattoria di famiglia, gli amici e la ragazza che aveva amato, Oonagh (Simone Kirby) , oggi sposata e con figli. Ma soprattutto, su sollecitazione dei giovani, riapre il "Hall", locale aperto a tutti dove ci si ritrova per ballare, discutere e studiare, provocando l'immediata reazione della Chiesa, del governo e degli altri abitanti del villaggio. Jimmy's Hall – Una storia d'amore e di libertà vede il ritorno alla regia di Ken Loach nell'Irlanda già apprezzata ne Il vento che accarezza l'erba, ma il quest'occasione il regista inglese si sofferma maggiormente sulla componente più sentimentale e libera. Come già dimostrato in precedenza, infatti, Loach affida ai propri personaggi la libertà di espressione e di parola, dando loro la possibilità di crederci e di lottare, singolarmente o in gruppo, per difendere i propri ideali. Ideali che in questo caso sono semplicemente la voglia di vivere, di divertirsi e di ballare, ma che in certi contesti storici non sono altro che una violazione delle leggi e del governo. Jimmy's Hall, però, dimostra che insieme e con caparbietà si può ottenere l'attenzione necessaria affinché anche il più scettico abbia la possibilità di cambiare idea, ma soprattutto capisca che il tutto avviene nelle migliori intenzioni. Per rendere al meglio la storia, Ken Loach ricrea perfettamente l'Irlanda degli anni '30, aiutato anche da una sceneggiatura - di Peter Laverty – congrua a rispettare i dissapori storici e politici e ad esaltare, allo stesso tempo, il romanticismo. Il tutto condito da una colonna sonora che alimenta ulteriormente l'atmosfera del tempo, facendo di Jimmy's Hall un film pieno di significati, come la lotta al potere e le critiche alla Chiesa, senza tralasciare però la vera magia che permette di sopportare tutto questo: l'amore. Perché sono le frasi non dette, gli sguardi interrotti, le notti sognate e mai consumate ad accendere il fuoo e la passione per una vita che, ideali o meno, merita di essere vissuta in tutte le sue sfumature. Ieri come oggi. (La recensione del film "Jimmy's Hall" è di Martina Farci)
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