La recensione del film Jack Reacher Punto di non ritorno

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JACK REACHER - PUNTO DI NON RITORNO - RECENSIONE

Jack Reacher Punto di non ritorno recensione
Recensione

di Mirko Nottoli
[Jack Reacher Punto di non ritorno recensione] - Quanto è vecchio Tom Cruise. Con la faccia piallata, gli occhi piccoli, uno un po' più chiuso dell'altro, sembra indossi la maschera di Vanilla Sky, quando ai medici gridava "è perfetta per il giorno di Halloween, ma cosa faccio per i restanti 364 giorni dell'anno?". La risposta, 20 anni dopo, se la dà da solo: gira brutti film action. Non contento di buttarsi dalla cima del grattacielo più alto al mondo o decollare su un aereo aggrappato al portellone dall'esterno, procrastinando le gesta di Ethan Hunt in Mission: Impossible (saga già arrivata alla quinta puntata senza che nessuno se ne sia accorto), eccolo qui per la seconda volta vestire anche i panni di Jack Reacher, ex maggiore dell'esercito creato da Lee Child, nel disperato tentativo di esorcizzare una classica, per quanto devastante, crisi di mezza età. Con risultati pessimi. Perchè, per dirla in maniera semplice, imbottito di botox, col collo da tacchino, il fisico tozzo e i muscoli ormai cascanti, Tom Cruise in Jack Reacher - Punto di non ritorno è semplicemente patetico (lo era già anche nell'ultimo Mission: Impossible, ad essere onesti). Non solo. Perché l' ansia infantile e decerebrata che l'ha colpito (la stessa che ha colpito anche la ex moglie, Nicole Kidman), di sfuggire all'avanzare degli anni mostrando i muscoli (flaccidi) e facendo capriole (sbilenche) come un Bettarini qualunque al GF Vip, senza rendersi conto della propria inadeguatezza rispetto all'universo attorno, è come se per osmosi o per uno strano scherzo del destino, avesse contagiato l'intero film. A ben vedere, infatti, in Jack Reacher - Punto di non ritorno, tutto è stramaledettamente vecchio. Vecchio il regista, vecchia l'idea di action che propone, vecchio il linguaggio (a discolpa del povero Edward Zwick va detto che non è mai stato un esperto di action e si vede, ma allora perchè affidare a lui la regia?!?), vecchia la storia, zeppa di stereotipi e situazioni di sconcertante elementarità, zeppa di strafalcioni, vicoli cechi e risoluzioni al cui confronto le avventure di Peppa Pig sembrano trame complesse. Vecchia anche la ragazzina, petulante e dispettosa come dovevano essere le ragazzine nella concezione passatista di 50 anni fa. Alla stregua del suo protagonista, Jack Reacher - Punto di non ritorno è un film in cui la crisi di mezza età diventa per ovvi motivi crisi di identità, stanco, spento, titubante, incline a sbalzi d'umore, come se in cuor suo fosse conscio che puoi anche bearti a fare il ganzo prendendoti a pugni col solito killer elegantone dagli occhiali scuri e il cappotto nero, puoi anche giocare a fare il duro con la maglietta aderente da burino, la faccia pesta e l'espressione da macho, mentre un rivolo di sangue ti scende dall'angolo della bocca e te ne vai solitario verso l'orizzonte facendo l'autostop, puoi anche girare una scena stupidissima ad uso esclusivo del trailer affinché sia chiaro urbi et orbi che sei un figlio di puttana con due palle grandi così, puoi fare insomma quello che ti pare ma tanto la verità è davanti agli occhi di tutti e la verità è che sei vecchio. (La recensione del film "Jack Reacher Punto di non ritorno" è di Mirko Nottoli)
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