La recensione del film Italo

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ITALO - RECENSIONE

Italo recensione
Recensione

di Martina Farci
[Italo recensione] - Scicli, provincia di Ragusa, Sicilia. Siamo nel 2009, quando un'ordinanza comunale bandisce tutti i cani randagi a seguito di un drammatico incidente di cronaca. Ma Italo, un golden retriever che inizia ad aggirarsi per le stradine del paese, si affeziona a Carmelo, detto Meno, figlio del sindaco Antonio Bianco (Marco Bocci) diventando così una presenza fissa a Scicli. Ben presto, infatti, Italo si presenta a messa la mattina, va a prendere i bambini fuori da scuola, addolcendo chiunque e cercando di risolvere i problemi altrui, come il difficile rapporto di Meno con gli altri compagni di classe e di far avvicinare il sindaco alla maestra locale (Elena Radonicich). Tratto da un'incredibile storia vera, il film racconta la vita di Italo, un cane straordinario che ha saputo dare e ricevere l'amore incondizionato di persone che l'anno fatto diventare cittadino tra i cittadini. Opera prima di Alessia Scarso, "Italo" ha il pregio di toccare temi importanti quali l'amicizia, il pregiudizio e l'amore incondizionato, trattati come favola moderna ma basati su fatti realmente accaduti. La sceneggiatura di Coralla Ciccolini, infatti, non esclude nessun evento che ha contraddistinto questa dolcissima e commovente storia con protagonista un intero paese che ha saputo guardare oltre le apparenze e trovare in un cane un punto di riferimento e di crescita per la vita quotidiana. Sullo sfondo una Sicilia che con le sue tradizioni e i suoi paesaggi fa da cornice agli intrecci degli abitanti in una storia corale, dove oltre al cane Italo sono protagonisti tre adulti e tre bambini, che tra differenze e difficoltà si lasciano portare dagli eventi, capendo quanto un cane possa insegnare loro a vivere. I due mondi si intrecciano in una commedia divertente e romantica che nonostante abbia qualche problema di sceneggiatura – sembra, infatti, che si siano volute dire troppe cose – mostra una messa in scena che indugia sull'architettura settecentesca tardo barocca delle ambientazioni e un montaggio ricco di spunti interessanti. Come opera prima Alessia Scarso dimostra di avere già in'idea definita, quella di trasformare in favola – anche grazie alla voce narrante di Leo Gullotta – un fatto di cronaca reale e lo fa con un film che convince proprio per la semplicità con cui la storia prende forma sullo schermo, alimentato anche da una coinvolgente colonna sonora, portando amore e rispetto per Italo, per gli abitanti di Scicli e per la Sicilia stessa. (La recensione del film "Italo" è di Martina Farci)
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