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Italiano Medio recensione] - Scoperto dalla Gialappa's, avvicinatosi al pubblico grazie a youtube, conduttore del surreale tg su Mtv, Marcello Macchia (in arte Maccio Capatonda) è ora alla sua opera prima prodotta da Marco Belardi e distribuita da Medusa.
Il protagonista Giulio Verme cresce in una famiglia in cui la sua precoce attenzione per l'ambiente e per il sociale non viene minimamente consiederata essendo i principali interessi dei genitori il calcio e la televisone.
Più che comica la chiave di lettura è una caricatura degli stereotipi per i quali "l'italiano medio" va a distinguersi. A connotare una determinata categoria sono abitudini, modi di relazionarsi e luoghi di ritrovo che vanno ad identificarla chiaramente nel contesto milanese dove il film è interamente ambientato.
Giulio vorrebbe fare la differenza al mondo, ma si trova a fare la raccolta differenziata, sia come professione che ossessivamente a casa sua, dove convive con Franca conosciuta all'università.
Al cospetto di un'imminente depressione Giulio decide di fare uso di una pillola che gli farà utilizzare non più il 20% del cervello ma il 2%.
Non separandosi dal linguaggio che lo ha reso noto, Maccio Capatonda mette in scena caricature non solo di chi crea e lascia che si sviluppino i contrasti presenti nella società, ovvero quella categoria di persone che vengono connotate con l'appellativo di italiano medio, ma anche chi presiede i contrasti stessi, come nel caso di Rupert Sciamenna (Franco Mari) il cosidetto Briatore dell'idroscalo.
Il film è diretto, scritto e montato da Marcello Macchia che in quanto nato grazie al web decide di far conoscere il proprio film lanciandolo su twitter con un proprio hashtag.
(La recensione del film "
Italiano Medio" è di
Luisa Pagani)
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