di T. Di Pierro
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It comes at night recensione] - Nel folto di una foresta, ai margini della civiltà, una famiglia tenta di sopravvivere ad un'ignota e invisibile malattia, un mostro con cui è impossibile lottare o venire a patti, ma è solo l'inizio della tragedia. Tutto appare già concluso, già segnato, in attesa che qualcosa di più sconvolgente di un morbo impercettibile venga a segnare le esistenze protagoniste di questo sinistro dramma domestico a tinte horror, dove fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio. Di nessuno. L'acclamato secondo film del regista statunitense Trey Edward Shults è più che un semplice film su un malattia contagiosa: vengono abbandonati gli ospedali, vengono abbandonate le fughe di masse e i cliché per investire tutto nel quotidiano e sull'oscurità che si cela in esso. Mai come in questo film l'ordinario e la routine hanno fatto tanta paura, mai come in questo film il vero conflitto si è celato tra le pieghe di una finta normalità. Ciò che non si vede, fa più paura di ciò ch esiste e che realmente si vede, e quando l'oscurità cala di notte ci si può solo affidare ai propri incubi e sperare che nessuno arrivi, o che prima o poi qualcuno di familaire venga a svegliarti. La regia di questo piccolo gioiello, unita all'ottimo montaggio, è capace di regalare sensazioni forti e se qualcuno si sentirà annoiato all'inizio non sarà per molto, pronto ad essere sconvolto dal celarsi dell'orrore dietro le pareti o tra gli alberi. A volte basta davvero poco: rumori nella notte, una porta aperta, un abbagliare improvviso e si sprofonda magicamente nel panico e nella paranoia. Il sospetto e l'angoscia fanno il resto e arrivati ad un'ora e mezza di pellicola non si guarderanno più le proprie mura allo stesso modo. Menzione d'onore al Joel Edgerton, che con la sua calma perfetta e la sua espressività ci regala una calibrata performance. Cosa insegna It Comes at Night? Che la malattia è contagiosa? Che bisogna smettere di vivere? Che l'orrore è fuori, o piuttosto dentro di noi? Il più grande male dell'uomo è l'uomo, la sua natura diffidente e impenetrabile di uomo nero che si aggira di notte e che entra nelle case a infettare i sogni altrui, finché quegli stessi sogni non diverranno la nostra dolorosa realtà e saremo incapaci di accettarla.
(La recensione del film "
It comes at night" è di
Tommaso Di Pierro)
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