La recensione del film Io Daniel Blake di Ken Loach

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Trama

IIO, DANIEL BLAKE di Ken Loach

Io Daniel Blake Recensione
Daniel Blake (Dave Johns) è un uomo alle soglie dei sessant'anni di professione carpentiere che vive a Newcastle. Per un malore a livello cardiaco è obbligato a mettersi in malattia e rinunciare ad un lavoro stabile. Ed è qui che inizia per Daniel un periodo di logoranti e snervanti attese presso gli uffici di assistenza dello Stato per aver diritto all'invalidità con relativo sussidio. La burocrazia è nemica della razionalità. Daniel, non sa assolutamente nulla di informatica, e questa carenza gli costa continui rifiuti per le insufficienze riscontrate nella sua pratica per la legittimazione dei suoi diritti di malato e disoccupato. Intanto, conosce Katie (Hayley Squires), madre single di Daisy e Dylan, trasferitasi da Londra per sfuggire ad una situazione di indigenza e povertà. Tra Daniel e Katie nasce una sincera amicizia, rafforzata soprattutto da una solidarietà reciproca.
Idea Centrale
Daniel Blake è un uomo mite, un ottimo cittadino, che riesce addirittura ad armarsi di una buona dose di pazienza nell'interagire con gli intransigenti impiegati del servizio di assistenza dello Stato. Daniel, non tarda però a percepire il suo isolamento sociale e non può far altro che condividerlo con la giovane Katie.
Analisi
Nel raccontare questo dramma sociale, Ken Loach non sceglie dove collocare la cinepresa, per poi montare con rigore le varie scene. L'importante, per l'occhio dell'intramontabile cineasta, è vedere ciò che accade e farlo vedere allo spettatore, fino alla commozione, riuscendo a trasmettere, in un rapporto diretto con la platea, la forza convincente del messaggio, con una forma narrativa squisitamente realista ed uno stile che rifugge da ogni ruffianeria possibile.
Note e curiosità
Il Fim è vincitore della Palma d'Oro a Cannes 2016 (di Rosalinda Gaudiano).


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