Trama
INSIDE OUT di Pete Docter
Riley è una dolce ragazzina Americana che vediamo nascere e crescere in una maniera particolare, siamo infatti all'interno della sua mente, dove Gioia, Tristezza, Rabbia, Disgusto e Paura, cinque bizzarri personaggi, crescono insieme a lei. Un viaggio divertentissimo all'interno di quanto di più straordinario c'è al mondo, la mente umana.
Idea Centrale
Pete Docter, il regista, da piccolo si traferì con la famiglia in Danimarca a causa del lavoro del padre e, mentre la sorella non ebbe difficoltà ad ambientarsi, lui si chiuse sempre di più nella sua riservatezza: la stessa situazione di Riley, la protagonista. Quando poi ritrova gli stessi suoi comportamenti nella figlia Elie, inizia ad immaginare a cosa mai possa succedere nella mente umana in queste circostanze e nella vita di tutti i giorni. Da qui la ricerca e la consultazione di diversi esperti del settore per arrivare a quello che è oggi Inside Out.
Analisi
Un viaggio nella mente umana come nessuno l'ha mai affrontato prima, questo potrebbe essere un riassunto spicciolo di quello che è davvero questo lungometraggio d'animazione, ma Inside Out è molto di più. Con la personificazione delle emozioni, lo studio accompagnato da una serie di esperti del settore e il lavoro di mesi e mesi sulla grafica lo portano ad essere molto di più di un semplice cartone animato. Inside Out, con il suo linguaggio semplice e divertente, ci avvicina e ci rende partecipi di ricordi, di emozioni che ognuno di noi ha provato almeno una volta nella vita: i protagonisti siamo noi. La storia semplice permette un'elaborazione più dettagliata e chiara di quello che stiamo affrontando insieme alla protagonista, uno spaccato divertente, emozionante e ben fatto che rende questo uno dei lavori meglio riusciti della famiglia Pixar.
Note e curiosità
Il design del film è ispirato ai musical di Broadway degli anni '50, Docter stesso ha affermato che con la personificazione delle emozioni avrebbe potuto spingere la tecnica della caricatura ad un livello superiore sia per il disegno che per lo stile del movimento. Si sono concentrati allora sulla parola "elettrochimica", hanno cioè pensato alle emozioni come se fossero costituite essenzialmente di energia, niente di solido. Così sono nati i disegni dei cinque protagonisti: la squadra ha lavorato per otto mesi all'aura "scintillante" di Gioia e una volta ricevuta l'approvazione hanno applicato la stessa tecnica agli altri quattro.