di R. Gaudiano
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Il vangelo secondo Mattei recensione] - Matera è la città che fa da location al film "Il Vangelo secondo Mattei" diretto dagli attori e registi Antonio Andrisani e Pascal Zullino. Una satira pungente narrata su un registro da commedia esilarante che introduce vari aspetti della situazione sociale della Basilicata. Un regista squattrinato, Alberto Rizzo (Antonio Andrisani) di origini materane, decide di girare un film nella sua terra natia, senza avere il benché minimo budget di copertura ed una troupe degna per realizzare il suo progetto. Unica risorsa collaborativa è l'assistente Savino (Pascal Zullino) che riprende le scene del film con una cinepresa amatoriale. Il progetto filmico del surreale cineasta è abbastanza ambizioso. Rizzo vuole girare una specie di film-documentario prendendo spunto dal film di Pier Paolo Pasolini "Il Vangelo secondo Matteo", che Pasolini girò nel materano nel 1964. Ma Pasolini ha anche lasciato incompiuto "Petrolio" romanzo che racconta quella terra dei Sassi, sporcata ed incontaminata da raffinerie petrolifere. Ed ecco che l'obiettivo dei due incompiuti, se così possiamo affettuosamente appellarli, cineasti è proprio quello di mettere in evidenza lo stridore che le raffinerie petrolifere generano con il meraviglioso paesaggio materano. La narrazione assume le vesti di una grottesca farsa con un superbo Flavio Bucci nel ruolo di Franco Gravela, il Gesù scelto come protagonista del film, che da giovanissimo partecipò come comparsa nel film di Pasolini. Se il fine del messaggio dei due cineasti potrebbe essere nobile riguardo la preoccupante situazione sociale, a qualcuno del territorio la realizzazione del film potrebbe invece dare molto ma molto fastidio. Andrisani e Zullino con una verve satirica di tutto rispetto raccontano l'aspetto abusato nel contesto socio-ambientale di un territorio ricco di storia e bellezze naturali, dove le raffinerie petrolifere rappresentano la morsa micidiale delle multinazionali. Con acume e coraggiosa stravaganza "Il Vangelo secondo Mattei" prospetta la realtà sociale della Basilicata, terra lasciata un po' da parte, quasi dimenticata tra le sue fiere montagne, dove c'è sempre chi si affida al politico di turno per riscattarsi da situazioni di precarietà lavorativa. La scena dei carri trionfanti della Festa di Maria SS. della Bruna per le strade materane è una piacevole scoperta di una rappresentazione popolar-religiosa per lo più sconosciuta, che Andrisani e Zullino introducono molto bene nel contesto narrativo non tralasciando la parte profana dei fuochi d'artificio. La rievocazione di un grande ed indimenticabile Pier Paolo Pasolini, che fiutò e comprese la precaria cristallizzazione sociale della Basilicata è resa in tutta la sua amara verità dal monologo di quel giornalista (Mimmo Calopresti) che sventola un curioso palloncino rosso, pare gonfiato a quel tempo dallo stesso fiato di Pasolini. Lascia un po' d'amaro in bocca la irremovibile situazione di assistenzialismo e servilismo a cui è destinata questa terra affascinante ed accogliente, ancora succube di poteri politici sommersi, ai quali, lo stesso coraggio iniziale dello strambo e curioso Alberto Rizzo, non sa rinunciare.
(La recensione del film "
Il vangelo secondo Mattei" è di
Rosalinda Gaudiano)
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