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Il settimo figlio recensione] - È passato del tempo da quando il Maestro Gregory (Jess Bridges) ha imprigionato la feroce strega Madre Malkin (Julianne Moore). Ora, riuscita a fuggire proprio in prossimità della Luna rossa, è intenzionata a riprendersi quello che le aspetta. Dopo aver ucciso l'apprendista stregone del Maestro Gregory, quest'ultimo è obbligato a trovarne un sostituto. Propenderà per Tom Ward (Ben Barnes), il settimo figlio di un settimo figlio, l'unico in grado di sconfiggere la potente maga e la magia nera.
Il settimo figlio è l'ennesima trasposizione cinematografica di una serie di libri fantasy, questa volta dell'omonimo romanzo di Joseph Delaney – in originale il titolo della saga è The Spook's apprentice. Hollywood, quindi, dimostra ancora una volta di andare sul sicuro, calcando un genere ormai in forte voga e con un cast che rispecchia la tradizione dei grandi nomi. Questa volta l'eroe di turno ha il volto di Ben Barnes, già il principe Caspian in Le Cronache di Narnia, nel difficile compito di sconfiggere il male, impersonato dalla strega malvagia Julianne Moore. L'attrice, favoritissima per l'Oscar 2015 per la sua interpretazione in Still Alice, torna in un blockbuster fantasy dopo Hunger Games: il Canto della Rivolta – Parte 1, dimostrandosi sempre più versatile. Accanto a loro troviamo un Jeff Bridges che impersona al meglio il suo Maestro Gregory, tra stregoni e regine. Nonostante il cast di alto livello, però, Il settimo figlio non riesce ad imprimere un proprio stile, puntando su una sceneggiatura che si discosta troppo dal libro cui è tratto, risultando poco brillante e originale. Draghi, lune piene, talismani sono solo alcuni degli elementi cardini su cui fa affidamento, ma non bastano per portare a compimento una storia che invece finisce per perdersi all'interno di se stessa. Azione e romanticismo vanno di pari passo con le classiche divisioni tra fazioni che ne impediscono il lieto fine, dove maghi e streghe non possono convivere. Peccato che, come sempre, i due protagonisti la pensino diversamente. Il settimo figlio, quindi, si perde nelle sempre belle scenografie di Dante Ferretti, senza quel giusto pathos necessario ad avvincere lo spettatore. Che ci sia un sequel o no non è ancora lecito saperlo, vedremo se Ben Barnes riuscirà a vincere anche nella realtà.
(La recensione del film "
Il settimo figlio" è di
Martina Farci)
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