La recensione del film Il Re Leone

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IL RE LEONE - RECENSIONE

Il Re Leone recensione
Recensione

di M. Marescalco
[Il Re Leone recensione] - Da diversi anni a questa parte, Disney Studios ha compiuto la scelta di realizzare una serie di remake in live-action della propria library, con l'intento non tanto velato di "educare" ai classici le nuove generazioni e di riportare in sala i 30-40enni cresciuti con La bella e la bestia, Dumbo, Alice nel Paese delle Meraviglie e con Il Re Leone. L'ultimo in ordine di tempo ad approdare in sala (in Italia arriverà sarà distribuito a partire dal 21 Agosto) è proprio Il Re Leone, remake del classico diretto nel 1994 da Roger Allers e da Rob Minkoff. Il giovane leone Simba, erede al trono della foresta, ha fretta di crescere e di diventare re; questa sua smania viene sfruttata da suo zio Scar, ambizioso e crudele, per provocare la morte di suo padre Mufasa ed incolpare il giovane leone, sostituendo così suo fratello al trono tanto desiderato. Simba viene esiliato e cresce divorato dal senso di colpa finché l'incontro con una vecchia conoscenza lo spinge a reclamare ciò che è suo di diritto. Il film d'animazione del 1994 si è innestato nell'immaginario collettivo grazie alla forza del racconto e ad una serie di sequenze che sfruttavano al massimo grado la capacità elaborativa dei Disney Studios. Senza dubbio, Il Re Leone è il film più riuscito della cosiddetta Rinascita Disney e, per questo motivo, tale remake era molto atteso e, fin dall'annuncio, ha polarizzato i fan. Venticinque anni fa, illuminato dalla calda luce di un'alba rossastra, veniva al mondo Simba, un leone destinato a cambiare la storia della cultura occidentale e a trasformare il racconto di cui è protagonista in uno dei più narrati ai bambini. Il grande cerchio della vita ha spinto Disney ad affidare il remake all'affidabile Jon Favreau e a sperimentare nella direzione del fotorealismo più smaccato ed insistito. La domanda che sorge spontanea, dopo aver visto questa nuova versione de Il Re Leone, è la seguente: si può davvero parlare di remake in live-action? Non proprio. Perchè il film è interamente realizzato in CGI con l'obiettivo di mimare la live-action. Ogni inquadratura restituisce personaggi perfettamente inseriti in un universo reale e somigliante a quello dei documentari targati National Geographic. Se, da un lato, l'effetto desiderato è davvero straordinario e fa riflettere sui traguardi che potrebbero essere raggiunti in futuro e sull'utilizzo di attori interamente creati in grafica computerizzata, dall'altro lato, paradossalmente, il massimo del realismo logora il bisogno di empatia e provoca il solo risultato di scollare lo spettatore dallo schermo. Tutto è così perfetto, vero e tangibile da depotenziare la fede nei confronti di quanto sta accadendo sul grande schermo. Il potere affabulatorio si dispiega ancora ma è per merito dell'universalità della storia piuttosto che a causa della tecnica utilizzata. I personaggi sono privi dell'espressività facciale di cui erano capaci nel 1994, caratteristica sacrificata sugli altari del fotorealismo. Paradossalmente, è la credibilità a venire meno nell'ambito di questo nuovo adattamento. Ed è un vero peccato che la potenza narrativa di una storia senza eguali ed in grado di catturare come poche altre cose lo sguardo dei bambini venga meno, sacrificata in nome di un realismo sfrenato che dimostra le infinite possibilità del mezzo cinematografico ma che lo priva, allo stesso tempo, della sua sacrosanta magia. (La recensione del film "Il Re Leone" è di Matteo Marescalco)
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