di M. Nottoli
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Il ragazzo invisibile Seconda Generazione recensione] - Gabriele Salvatores vuole fà l'americano ma, ahilui, è nato in italy. Secondo capitolo, a distanza di tre anni dal primo, degli x-men alla triestina (siano lodate le film commission), ecco Il ragazzo invisibile - seconda generazione. Dalla Marvel, Salvatores copia anche i titoli di testa, con le finte strisce a fumetti. Purtroppo le somiglianze, ambizioni escluse, terminano qua. Ci può stare. Non ci può stare se Salvatores fallisce non laddove lo si potrebbe presupporre ovvero negli aspetti più prettamente tecnici, quelli concernenti l'action e gli effetti speciali, per i quali sono necessari i budget hollywoodiani di cui noi non possiamo disporre, ma in uno di quelli che dovrebbe (potrebbe) essere uno dei suoi, dei nostri, punti di forza, ovvero la scrittura. Per l'amor di dio, a vedere l'ultima sequenza, uno dei peggiori duelli a cui abbiamo mai assistito, una delle sequenza d'azione più statiche mai concepite, anche gli effetti digitali lasciano molto a desiderare, con i duellanti che volano da una parte o dall'altra palesemente appesi ad una carrucola, così lenta da sembrare arrugginita, poi cancellata con photoshop. Ma qui almeno apprezziamo lo sforzo, costantemente perseguito da Salvatores, di realizzare qualcosa di inedito rispetto al prodotto medio nostrano, di donargli maggior respiro, un' aura più internazionale. Va tutto a ramengo però se la sceneggiatura, dopo un avvio promettente, cupo e introspettivo come dovrebbe, si sfalda progressivamente rivelando una confusione di idee che avrebbe dovuto far desistere da qualsiasi intento. Scendendo nel dettaglio (spoiler alert): c'è un cattivissimo magnate russo che fa esperimenti sui mutanti in stile wolverine non con un obiettivo specifico ma solo perché è cattivissimo (li tortura con l'elettricità e ride). I mutanti, o gli speciali, capiscono di essere speciali e si ribellano, fuggono e morta lì. Anni dopo il magnate russo rispunta per inaugurare un gasdotto a Trieste (sic!). Quale migliore occasione dunque per i mutanti di vendicarsi (e se non fosse mai venuto a Trieste?)! La madre mutante, palesemente invasata causa traumi mai rimossi, rapisce altri mutanti senza motivo e insieme studiano un piano per uccidere il russo (ma lei che è invisibile non farebbe prima a fare tutto da sola?). Il piano però cambia all'improvviso quando madre mutante decide che insieme al russo devono morire anche tutti i triestini accorsi all'inaugurazione, così, alla cazzo. L'ingegnoso piano consiste nel far esplodere il gasdotto, il che rende completamente futile la presenza dell'uomo più forte del mondo (nonché dell'attore peggiore del mondo), della donna telecinetica e di quell'altro che t'addormenta con lo sguardo. Madre mutante però non ha fatto i conti col figlio invisibile che, giustamente, non capisce la necessità di uccidere centinaia di innocenti per puro sfizio, né col padre cieco il quale conta come il due di coppe avendo come potere quello di assomigliare a ivan cattaneo. Ciononostante, forse per timore che possa mettersi a cantare una zebra a pois, viene anch'egli rapito e imprigionato. Per chi se lo stesse chiedendo la c che portano sul petto è la c di ciofeca.
(La recensione del film "
Il ragazzo invisibile Seconda Generazione" è di
Mirko Nottoli)
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