di F. Reforgiato
[
Il principe cerca figlio recensione] - Seguendo il proficuo filone cinematografico "operazione nostalgia", che ha riportato sullo schermo prequel, sequel, spin-off e remake di film cult e personaggi iconici degli anni 80 (Rocky, Rambo, Indiana Jones, Ghostbusters e Terminator per citarne alcuni), ecco "Il Principe cerca figlio", che segna il ritorno di Eddie Murphy nel ruolo di Akeem, Principe di Zamunda, protagonista della fortunatissima commedia "Il Principe cerca moglie" del 1988. A 30 anni di distanza Akeem, con l'imminente dipartita del padre Re Joffy Joffrer (sempre interpretato da James Earl Jones), dovrà tornare nuovamente in America alla ricerca di un figlio di cui ha sempre ignorato l'esistenza, per avere così un erede al trono in grado di contrastare la minaccia del generale Izzi (Wesley Snipes). Sempre accompagnato dal fido servitore Semmi (Arsenio Hall), il Principe (divenuto Re) tornerà nel Queens, confrontandosi con quel passato grazie al quale ha sì trovato la sua bellissima moglie Lisa, ma che ora inaspettatamente gli "regala" un figlio adulto, Lavelle, frutto di una notte brava di cui non ha memoria. Il film, uscito il 5 marzo sulla piattaforma streaming Prime Video (per necessità virtù del periodo storico),è lontano anni luce dalla leggerezza e dalla genuinità che hanno decretato il gran successo del primo episodio, che poteva contare su trovate geniali, personaggi macchiettistici ideati e interpretati da Eddie Murphy e Arsenio Hall (veri e propri mattatori della scena) e la regia sapiente di John Landis, che pochi anni prima aveva dato vita a quell'altro piccolo gioiello che risponde al nome di "Una Poltrona per due" (tra l'altro divenuto, nel corso degli anni, appuntamento fisso di Natale). "Il Principe cerca figlio" non solo spazza via presto l'elemento nostalgico (dettato soprattutto dalla presenza di gran parte del cast del precedessore) con una comicità spesso volgare, ma riesce ad annoiare ed infastidire lo spettatore con una trama scontata, condita in malomodo da personaggi e situazioni grottesche che non sono altro che la brutta (spesso bruttissima) copia del primo capitolo. L'unico sforzo ammirevole del regista Craig Brewer è stata la scelta di una colonna sonora moderna, dettata forse dal tentativo di coinvolgere anche un pubblico più giovane, scelta che risulta plausibile nelle location americane ma totalmente fuori luogo in quelle Africane, disorientando ancor di più lo spettatore. Così, tra inutili flashback, coreografie improvvisate e trovate pacchiane, il film si trascina per 110 minuti arrivando ad un finale più che scontato, permettendosi anche il lusso di sprecare un cameo di Morgan Freeman ed entrando di diritto nel podio dei più grandi flop della storia dei sequel/remake.
(La recensione del film "
Il principe cerca figlio" è di
Federico Reforgiato)
- Vai all'
archivio delle recensioni
- Lascia un commento, la critica o la tua recensione del film "
Il principe cerca figlio":