La recensione del film Il primo Natale

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IL PRIMO NATALE - RECENSIONE

Il primo Natale recensione
Recensione

di M. Marescalco
[Il primo Natale recensione] - A partire dal 12 Dicembre, grazie a Medusa, arriverà al cinema l'ultimo film di Ficarra e Picone, giunti al loro 25esimo anno di collaborazione. Il duo comico, stavolta, si cimenta con una tematica storico-fantastica. Salvo è un ladro di arte sacra nonché ateo convinto che vive a Palermo. A Roccadimezzo Sicula, invece, vive Padre Valentino, un sacerdote ortodosso e affascinato dalla potenza iconica del presepe. Due mondi, i loro, molto lontani ma che stanno per incontrarsi -o meglio, per scontrarsi- proprio alla vigilia delle festività natalizie: per magia, o per chissà quale altra ragione, Salvo e Valentino si ritroveranno, infatti, in un enorme presepe vivente. I due sono stati catapultati nella Palestina dell'anno zero, pochi giorni prima della nascita di Gesù. La coppia si troverà ad affrontare, quindi, un viaggio fantastico in un mondo lontano, che li porterà soprattutto a conoscere sé stessi, i loro limiti ma anche a riscoprire il loro coraggio di fronte al pericolo di un Erode incattivito dalla notizia della nascita del Re dei Re. Lo straordinario successo de L'ora legale ha spinto Medusa ad affidare le festività 2019 proprio a Ficarra e Picone. In questa decisione, risiede il primo atto di coraggio de Il Primo Natale, un blockbuster storico da 11 milioni di dollari, debitore del successo del precedente film del duo comico. Il film diverte con la naivetè clownesca a cui i comici palermitani ci hanno abituati anche, se, a differenza che nei loro prodotti passati, la comicità di questo titolo -grazie anche all'apporto di Nicola Guaglianone- è più stratificato e meno immediato di quanto possa sembrare a primo acchito. Se il presepe può e deve allontanarsi dall'iconografia ufficiale, anche la storia contemporanea, in fin dei conti, può essere cambiata. Sembra questo il concetto attorno a cui ruota Il Primo Natale, con la certezza che, piuttosto che scomodare Dio, sarebbe giusto rimboccarsi le maniche e iniziare a darsi da fare. Così, i due corpi da cartoon di Ficarra e Picone organizzeranno rivolte e porteranno in salvo persino il neonato Gesù, attraversando le barriere dello spazio e del tempo, come due anime romantiche che, gira e rigira, sono costantemente destinate ad incontrarsi. Grazie all'apporto di Massimo Popolizio e di Daniele Ciprì, il film è un bel prodotto d'artigianato, in grado di intrattenere la massa e di fornire diversi spunti di riflessione. Ciò che colpisce maggiormente è proprio la modestia e la semplicità di Ficarra e Picone, disposti a reinventarsi completamente e ad allontanarsi dalle loro cifre stilistiche personali. Il Primo Natale dimostra tutto il loro amore nei confronti di un modo di organizzare le cose e di architettare lo spettacolo. Nonostante il film sia ambientato in Palestina (e sia stato girato per 11 settimane in Marocco), la Sicilia è comunque protagonista. Una delle gag più divertenti, infatti, ruota attorno ai mitici cannoli di Palermo. Insomma, in questo Il Primo Natale ce n'è davvero per tutti i palati! (La recensione del film "Il primo Natale" è di Matteo Marescalco)
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