di T. Di Pierro
[
Il potere del cane recensione] - (In programmazione su Netflix) - Sotto gli occhi di un cane che abbaia, tra le vaste praterie desertiche del Montana all'ombra delle colline, torna a vivere il cinema della regista Jane Campion, a tredici anni dal suo ultimo film. Memori delle sue precedenti pellicole, l'idea di base non è però quella solitamente prescelta: non più la rappresentazione del destino di una donna, ma l'incontro/scontro tra coppie diverse e desideri diversi in un'America d'ambientazione western del primo Novecento. Tratto dal romanzo dello scrittore statunitense Thomas Savage, il film racconta la storia dei fratelli Phil e George Burbank: uno duro e insensibile, l'altro taciturno e schivo. Gestiscono insieme il ranch di famiglia, nonostante la diversità li renda incompatibili. Quando George sposa la vedova Rose, Phil, sentendosi tradito, inizia un lungo tormento nei confronti di quest'ultima, non esitando a prendere di mira anche suo figlio Peter, salvo poi avvicinarsi a lui in un secondo momento nel tentativo di sfruttarlo al meglio per far soffrire la madre. Ed è qui che le carte si scoprono, svelando a poco a poco il lato intimo e inconfessato della vicenda, racchiuso in una durezza d'animo che non poteva restare solamente a guardare. Pellicola da assimilare in due parti diverse, enigmatica nella costruzione dei suoi personaggi quanto nelle fila della trama stessa. La Campion tesse un imbroglio da manuale, portando a conclusioni affrettate chi credeva di aver già capito l'intreccio del film. La colonna sonora, ambigua quanto il soggetto stesso, accompagna questa storia di maturazione e di crescita, dove tutto è il contrario di tutto, il forte è il debole e il debole è il forte e quello che si credeva di vedere non è altro che l'apparenza davanti all'incognita del nostro vero io. L'io di Phil, impersonato da un ottimo Cumberbatch, che offre uno splendido ritratto di un uomo sfuggevole e forse è tutta qui la bellezza, ma anche il difetto del film: la presenza di Cumberbatch, talmente dominante da schiacciare tutte le performance dei coprotagonisti, ridotti quasi a macchietta, senza essere realmente approfonditi. Nonostante questo, la Campion è stata capace di offrire un film interessantissimo da un libro altrettante interessante e attuale, permettendo nuovamente all'inconscio di liberarsi nella realtà effettuale del nostro un mondo, un mondo che forse scapperebbe davanti a uno come Phil, fermandosi solo alle apparenze, tralasciando di guardagli dentro e scoprire l'ignoto. (Pellicola disponibile su Netflix dal 1 Dicembre).
(La recensione del film "
Il potere del cane" è di
Tommaso Di Pierro)
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