IL MISTERO DEL FALCO di John Huston
di Veronica Ranocchi
Scopo di questa rubrica è analizzare i grandi film del '900 e quindi di IERI. Contestualizzarli ad OGGI per comprendere se la prova del TEMPO li ha resi ETERNI o superati. Verranno prese in considerazione solo opere che all'epoca vennero reputate CAPOLAVORI per sviscerare, analizzandone il contenuto e la forma, gli aspetti che li hanno resi tali da essere circoscritti al loro TEMPO per ovvi motivi sociali, o ETERNI, anche OGGI e DOMANI.
San Francisco. L'investigatore Sam Spade sta lavorando con il collega Miles Archer mentre una
misteriosa donna chiede di indagare su un tale signor Thursby. Archer si mette subito alla ricerca,
ma viene trovato, poco dopo, morto. Stessa sorte toccherà anche al signore sul quale avrebbero
dovuto indagare i due detective. Purtroppo, non essendo benvoluto dalla polizia, Spade viene
accusato di entrambi i delitti e, a maggior ragione, si mette sulle tracce del o degli assassini.
Nel frattempo viene a conoscenza del fatto che la donna misteriosa si chiama Brigid O'Shaughnessy
e che si era inventata tutta la storia del signor Thursby, il quale insidiava sua sorella. In realtà lei
vorrebbe mettere le mani su una preziosa statuetta d'oro e pietre preziose che ha un immenso
valore, non solo storico: si tratta del falco che i cavalieri di Malta dovettero a Carlo V nel 1539
come simbolico pagamento per la cessione dell'isola. Ma la signora O'Shaughnessy non è l'unica
ad essere interessata al famigerato "falco maltese". Anche il losco Joe Cairo è alla ricerca della
statua, disposto a tutto pur di ottenerla, tanto da irrompere nell'ufficio di Sam Spade, offrendogli 5
milioni per indagare a tal proposito, per poi estrarre subito dopo una pistola in modo tale da poter
perquisire senza problemi l'ufficio del detective, convinto che la reliquia si trovi lì.
Ma il mistero si infittisce nel momento in cui entra in gioco un altro personaggio, Casper Gutman,
che racconta di essere a sua volta interessato al cimelio che sta inseguendo da 17 anni e che ha
scoperto essere in possesso di un generale russo abitante a Istanbul. Propone a Spade un accordo:
25000 dollari per trovare la statuetta più una percentuale sulla vendita, ma Spade vacilla dal
momento che il suo bicchiere è stato drogato. Poco dopo arriva nell'ufficio di Spade il capitano di
una nave che ha preso fuoco nel porto, ma che possiede il "falco maltese". Purtroppo non può dare
spiegazioni perché muore prima di poter pronunciare qualche parola in più.
A questo punto la decisione di Spade è quella di convocare tutti i "pretendenti" alla statuetta, ai
quali comunica, però, che si tratta di un falso. In questo modo, il detective costringe Brigid a
confessare che, in realtà, è stata lei ad uccidere Thursby e Archer e la consegna, seppur a
malincuore, alla polizia.
Sarà per l'intrigo continuo o per la storia fin troppo contorta, ma "Il mistero del falco" di John
Huston risulta una storia molto affascinante. Nonostante esistessero già due versioni di tale storia,
tratta dal romanzo di Hammett, questa è indubbiamente la migliore sotto diversi punti di vista.
Inoltre rappresenta l'affermazione definitiva di Humphrey Bogart, che aveva già alle spalle un buon
numero di film, ma che qui si cala profondamente in un personaggio cocciuto e sfortunato che
tornerà, in qualche modo, in tutta la sua carriera.
Il film riesce anche e soprattutto perché Huston crea una situazione dove sorprese e intrighi vanno
di pari passo e non vengono mai spiegate per giungere poi al culmine con una citazione
shakespeariana ("è la materia di cui sono fatti i nostri sogni"). In particolare Huston dimostra di
aver voluto mantenere l'impianto narrativo e lo spirito del romanzo. Le scene mostrate, infatti,
diventano quasi letterarie riportando elementi e caratteristiche ricorrenti nel romanzo che delineano
i tratti distintivi dei vari personaggi (in questo specifico caso di Sam Spade). L'andamento della
narrazione del film è ellittico che nel romanzo è figlio della pubblicazione a puntate. Una delle
differenze sostanziali tra romanzo e film è una maggiore attenzione, nel secondo, all'interesse
visivo dello spettatore. Se nel romanzo, nonostante ci siano interessanti e funzionali descrizioni che
aiutano il lettore a capire e carpire molti dettagli, Hammett può permettersi di omettere alcune parti
poco funzionali se descritte con minuzia di particolari, nel film ciò non può avvenire. E Huston si
preoccupa proprio di questo. Un caso interessante è rappresentato dalla morte di Archer che nel
romanzo viene completamente elusa, in quanto il primo capitolo termina con Spade che si rolla la
sigaretta e il capitolo successivo si apre con la telefonata e la conseguente comunicazione della
morte del collega. Nel film, invece, viene colmato questo vuoto narrativo che non poteva essere
trascurato dal punto di vista visivo per poter catturare il pubblico.
Ma il grande cambiamento da parte di Huston viene fatto nel finale, in quello che viene definito da
molti critici come uno dei finali più noir della storia del cinema, dominato dalla, già citata frase "la
materia di cui sono fatti i sogni". Dopo la lunga trattativa per il recupero di questo oggetto di valore,
Spade, pronunciando queste parole, riconduce l'oggetto non ad una dimensione commerciale o
merceologica, ma ad una fase critica ed enigmatica allo stesso tempo rendendo, così, impossibile
ogni bilancio. Se per tutta la durata del film si è parlato di soldi, ricatti e manipolazioni, alla fine
tutto evapora e viene fornita una conclusione quasi filosofica, come a dire che l'ideale verso il quale
l'uomo tende è destinato ad evaporare, sia che venga o che non venga raggiunto. Così facendo, il
bilancio morale dell'opera diventa quasi impossibile, tanto da non permettere nemmeno allo
spettatore di capire cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, chi siano i buoni e chi i cattivi, chi gli
innocenti e chi i colpevoli.
Insieme ad altri tre titoli ("La fiamma del peccato" di Wilder, "Laura" di Preminger e "L'ombra del
passato" di Dmytryk, tutti del 1944), "Il mistero del falco" costituisce la quaterna intorno ai quali
viene elaborato il concetto di noir.
Al di là dell'iter che ha dovuto compiere l'opera, soprattutto in Italia, a causa della guerra, merita,
infine, fare un breve cenno all'autore del romanzo dal quale l'opera è tratta: il già citato Hammett.
Egli apparteneva alla cerchia di scrittori dell'hard boiled school ed è stato quello che, più di
chiunque altro, ha lasciato una traccia profonda sia nella letteratura americana, sia soprattutto nel
cinema americano, anche se risulta il meno produttivo tra gli autori. La caratteristica di tutti i suoi
romanzi è la presenza del detective come protagonista e personaggio centrale attorno al quale ruota
l'intera vicenda. Hammett stesso aveva lavorato come detective in una delle più grandi agenzie di
investigazioni americane. Ma abbandona presto la carriera di detective per buttarsi sulla letteratura e
sul cinema.
"Il mistero del falco", uno dei suoi più grandi successi letterari è diventato, quindi, un caso
emblematico non solo nella letteratura, ma anche nel cinema, grazie al lavoro di Huston. Lo era IERI, lo è OGGI, e lo sarà DOMANI.