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Il mio amico Nanuk recensione] - Presentato ad Alice nella Città in collaborazione con la nona edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, Il mio amico Nanuk racconta la speciale amicizia tra un ragazzo, Luke (Dakota Goyo), e un cucciolo di orso, Nanuk. Il giovane sfiderà i pericolosi elementi naturali per riportare alla madre il piccolo orso, aiutato anche da Muktuk (Goran Visnjic), una guida Inuit che conosce quell'ambiente ostile, anche perché il ghiaccio e il meteo sono sempre un'incognita.
Il film, diretto da Roger Spottiswoode e Brando Quilici, che in particolare ha curato le scene artiche, è una di quelle favole che fanno commuovere sia i più piccoli sia i più grandi. Il mio amico Nanuk, infatti, è una piacevole avventura che si sofferma sulla crescita e sulla maturazione di un ragazzo che scopre pian piano i propri limiti, le proprie passioni, e un territorio naturale spesso sottovalutato. Infatti, l'Artico è uno dei pochi luoghi che nasconde una miriade di segreti, ma che, un volta svelati, non possono che conquistare. È stato così per Jack London, e ora lo è per i due sceneggiatori, Hugh Hudson e Bart Gavigan, che per scrivere la storia si sono basati su anni di ricerca per rendere al meglio una della ambientazioni più difficili e affascinanti. E quale modo migliore se non affidarsi alla dolce e tenera amicizia tra un ragazzino e un orso cucciolo? Il connubio tra i due funziona da subito dimostrando quanto un insolito legame possa trasformarsi in qualcosa di molto più profondo ed educativo. Perché i due affrontano un viaggio che rischia di compromettere la loro vita e li porta a conoscere le difficoltà che la natura stessa ha in serbo per loro. Una natura che si rivela tanto terribile quanto sorprendente ma che porta i due protagonisti a vivere un'esperienza che difficilmente dimenticheranno. E il film si trasforma in un viaggio meraviglioso che ha tutti gli ingredienti per piacere e lasciare il segno: un ragazzino, un cucciolo di animale, una straordinaria amicizia ed una natura incontaminata. Perché Il mio amico Nanuk non è niente più di quello che ci si aspetta, una favola per bambini ma che fa conoscere anche agli adulti un mondo tanto bello quanto ghiacciato.
(La recensione del film "
Il mio amico Nanuk" è di
Martina Farci)
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