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IERI OGGI E...

Trama

IL GRANDE CALDO di Fritz Lang
Il grande caldo Recensione
di Paolo Mereghetti
Il sergente Dave Bannion indaga sul suicidio di un collega corrotto. Nel corso delle indagini riceve minacce dalla malavita organizzata e pressioni dai suoi superiori. Quando sua moglie muore in un attentato, il sergente si ribella, viene sospeso in via cautelare dal corpo di polizia, e si trova a combattere una personale guerra privata contro gli assassini. Troverà aiuto nella ragazza di un gangster, sfigurata dal suo amante..
Idea Centrale
Noir archetipico e in anticipo sui tempi, centrato sulla figura del giustiziere solitario che si adegua al comportamento del nemico.
Analisi
Dietro l'intreccio poliziesco (la sceneggiatura è di Sidney Boehm tratta dal romanzo "La città che scotta" di William P. McGivern) Lang si concentra su temi a lui cari come quelli della colpevolezza universale e dell'ambivalenza degli esseri umani. Straordinaria nel suo ruolo infantile e perverso insieme Gloria Grahame, con il volto "langhianamente" diviso in due: metà faccia affascinante, metà orripilante per la bruciatura del caffè che le ha tirato addosso Marvin. Sia lei che Ford interpretano due personaggi che (come già lo Spencer Tracy di Furia) diventano violenti, secondo l'idea centrale in Lang che ogni uomo nasconde in se potenzialità da assassino. Lo stile modernissimo, secco e aggressivo, allora venne giudicato troppo violento. Ma alla violenza mostrata si contrappone sempre quella fuori campo (la morte della moglie): segno di una moralità della visione aliena da ogni effettismo.
Note e curiosità
Degna dell'espressionismo la sequenza iniziale del suicidio. (Dal "Mereghetti" ed. 2002)


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