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Il giorno sbagliato recensione] - Il giorno sbagliato è quello in cui siamo andati a vedere questo film. Per Russel Crowe invece il giorno sbagliato è quando ha deciso di diventare il sosia di Bud Spencer, cominciando a sfondarsi di pasta asciutta, fregandosene di colesterolo e trigliceridi alti. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, una carriera in disarmo ormai irreversibile e la partecipazione a b-movie che non accetterebbe neanche Nicolas Cage. Contro il logorio della vita moderna, Cinar! recitava l'antico motto. Oggi il Cinar non lo beve più nessuno, sarà per questo che persone apparentemente tranquille si prendono a mazzate per un parcheggio o per uno sguardo di sbieco in metropolitana. Di sicuro non lo beve Russel Crowe che già ha i suoi bei problemi e un clacson al semaforo basta a mandarlo definitivamente fuori dai gangheri. Del resto è risaputo che al volante diamo sempre il peggio di noi. Per stirare un soggetto che non occupa neanche una riga dattiloscritta e trasformarlo in una pellicola che raggiunga i 90 minuti canonici, titoli di coda inclusi, giusto perchè la definizione di lungometraggio non desti sospetti, gli sceneggiatori hanno dovuto fare i salti mortali, almeno per mettere in fila due idee due che si incastrassero un minimo una con l'altra. Purtroppo sono talmente scarsi che hanno fatto sì i salti mortali ma cadendo ripetutamente di faccia e rimettendoci vari incisivi. Così assistiamo ad un pazzo omicida che scorrazza per un'intera giornata su di un pick up travolgendo tutto e tutti e la polizia che non può dargli la caccia in quanto, essendoci stato un incidente, tutte le pattuglie sono lì impegnate per effettuare i giusti rilevamenti del caso; assistiamo a Russel Crowe che si impossessa del cellulare della vittima predestinata e in quattro e quattr'otto accede a tutti i suoi dati sensibili senza nemmeno il bisogno di una password, un sicure code o un riconoscimento facciale pur che sia, anzi, da già che c'è, le svuota pure il conto bancario tramite il servizio di home banking meno sicuro della Terra. In tutto questo, la vittima non si reca alla centrale di polizia più vicina ma sta a parlare con lui al telefono così che lui possa, grazie al telefono, localizzarla. Oltre al risibile sottotesto succitato di critica nei confronti della società contemporanea, violenta e dissennata, Il giorno sbagliato non si fa mancare neanche un lungo e non ben definito sproloquio contro gli avvocati divorzisti che, si divertono, stando alla tesi del film, a rovinare persone buone e oneste. Tirare in ballo film come Un giorno di ordinaria follia, The hitcher o Duel sarebbe come insultarli per cui non lo facciamo. Non avremmo dovuto tirare in ballo nemmeno Bud Spenser, non fosse altro perchè Bud Spenser grasso come Russel Crowe, in verità, non lo è mai stato.
(La recensione del film "
Il giorno sbagliato" è di
Mirko Nottoli)
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