La recensione del film Il fiume ha sempre ragione

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IL FIUME HA SEMPRE RAGIONE - RECENSIONE

Il fiume ha sempre ragione recensione
Recensione

di Mirko Nottoli
[Il fiume ha sempre ragione recensione] - Alberto Casiraghy (con la y) e Josef Weiss sono due piccoli editori, due artigiani, due artisti. Nel tempo di internet stampano ancora usando i caratteri mobili esattamente come ai tempi di Gutenberg, tagliano la carta, la piegano e rilegano a mano. Uno a Osnago, l'altro a Morcote, sul lago di Lugano, conducono le loro botteghe con spirito rinascimentale. Con chi li va a trovare discutono di composizione tipografica, tonalità di inchiostro, grana della pagina. Se in una prova di stampa una lettera è meno marcata, o non è perfettamente allineata rispetto alle altre, va bene lo stesso, anzi va meglio, perché sarà il particolare che rende l'edizione diversa dalle altre. Silvio Soldini dopo tanti successi nel cinema di fiction torna alle origini realizzando questo Il fiume ha sempre ragione, piccolo film documentario che celebrando i due protagonisti quali uomini provenienti da un altro mondo si fa elogio della lentezza, dell'imperfezione, della manualità. Analogico più di digitale, reale più di virtuale. Il che, come ci tengono a sottolineare regista e protagonisti non deve significare per forza anacronismo bensì dare giusto valore alle cose. Significa ricercare la semplicità e l'autenticità nei confronti di una vita che è vita universale, così come ci insegna l'acqua che scorre nel fiume. E il fiume ha sempre ragione. Più chiacchierone e incline ad una poesia che rischia di scadere nella retorica Casiraghy, più riservato e pudico Weiss, in loro compagnia Soldini ha trascorso qualche giorno lasciando che la cinepresa riprendesse quanto accadeva all'interno dei rispettivi laboratori, scampoli di discussioni, gesti precisi, perle di saggezza popolare, rumori meccanici dei macchinari intervallati a silenzi, pause, chiacchierate sulla poesia, sull'arte, la letteratura. Unico episodio, diciamo così, combinato, l'incontro finale tra i due dove nell'improvvisazione generale, seduti attorno ad un tavolo in riva al lago, complice Beethoven e l'inno alla gioia, è probabile ci scappi anche una timida lacrima. Presentato in anteprima al Biografilm Festival di Bologna dove si è aggiudicato il premio del pubblico. (La recensione del film "Il fiume ha sempre ragione" è di Mirko Nottoli)
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