di R. Gaudiano
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Il delitto di Giovanni Episcopo recensione] - (In programmazione su RaiPlay) - Nei primi anni del dopoguerra italiano il cinema assume un valore spettacolare, diventando anche strumento d'indagine sulla rappresentazione di vecchi schemi formali con riferimento a quella realtà sociale in percettibile cambiamento. Per il Cinema italiano furono gli anni del neorealismo e realismo puro. Alberto Lattuada, regista definito "calligrafico" per il suo dichiarato impegno sociale, esordisce nel 1942 con "Giacomo l'idealista", una raffinata trascrizione cinematografica dell'omonimo romanzo di Emilio De Marchi, e realizza, nel 1947, "Il delitto di Giovanni Episcopo", con riferimento ad una poetica sempre di matrice letteraria, ispirandosi al romanzo di Gabriele D'Annunzio. Giovanni Episcopo (interpretato da un bravissimo ed inedito Aldo Fabrizi), è un modesto impiegato d'archivio, che alloggia come ospite in una pensione a gestione famigliare. Episcopo è una persona tranquilla e senza pretese. Una sera, in compagnia di alcuni amici si ritrova, malgrado la sua reticenza, in un caffè- concerto e lì fa la conoscenza di Giulio Wanzer, uomo malandrino e senza scrupoli. Wanzer non ci mette molto a catturare la fiducia di Episcopo, che gli soccombe ammaliato dal suo carisma. Ma Wanzer vuole solo ingannare l'impiegato sempliciotto ed estorcergli denaro. La conoscenza di Ginevra, donna avvenente, di facili costumi, corteggiata da tutti , compreso Wanzer, sarà per Episcopo la fine della sua vita tranquilla. Il pover'uomo chiede a Ginevra di sposarlo, convinto che la donna nutra per lui un sentimento condiviso. Ma presto si renderà conto dell'inganno perpetrato dalla donna e dallo stesso Wanzer. Nonostante la donna lo renda padre, Episcopo deve sopportare umiliazioni per il bene del figlio, fino a rovinare del tutto la sua vita di cittadino rispettato e libero. "il delitto di Giovanni Episcopo", presentato in concorso al Festival di Cannes del '47, è la fotografia di un uomo piccolo, senza vizi, succube di persone e eventi, vittima di varie e sfortunate implicazioni umane e sociali. Episcopo è l'uomo che ad un certo punto della sua esistenza manifesta una personalità debole, arrendevole, che s'invaghisce della spregiudicatezza di Wanzer e la subisce, sposa una donna che lo accetta solo per convenienze personali, rendendosi persino ridicolo agli occhi di tutti. La bella moglie Ginevra non è altro per lui che una conquista insperata nella solitudine di uomo tranquillo, tanto da renderlo cieco ad ogni possibile scaltrezza e malafede di lei. Lattuada coglie le frustrazioni, le miserie e gli umori dell'uomo Giovanni, che comunque alla fine conserva la sua dignità nel presentarsi alla giustizia e scontare la pena meritata. D'impianto drammatico, che sconfina alla fine in humour nero nella scena finale, "Il Delitto di Giovanni Episcopo" rende omaggio all'interpretazione intimista di Aldo Fabrizi, per la magistrale recitazione di drammaticità sommessa dell'allora giovane attore. Lattuada pur facendo riferimento al romanzo " Giovanni Episcopo" di Gabriele D'annunzio, caratterizza il "suo" Giovanni come specchio di un momento storico della società italiana del dopoguerra, confusa e inerte a quegli orientamenti di valore in cambiamento. Il regista lombardo qui segue una sua poetica di base, libera da filoni e correnti cinematografiche, prerogativa che lo caratterizzò in tutta la sua successiva importante carriera
(La recensione del film "
Il delitto di Giovanni Episcopo" è di
Rosalinda Gaudiano)
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