La recensione del film Il cittadino illustre

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IL CITTADINO ILLUSTRE - RECENSIONE

Il cittadino illustre recensione
Recensione

di R. Gaudiano
[Il cittadino illustre recensione] - Daniel Mantovani (Oscar Martinez), riceve la più prestigiosa delle onorificenze per uno scrittore, il Premio Nobel per la letteratura. Solo che questo premio è per lui come una conclamata chiusura della sua creatività di scrittore, visto che è già qualche anno che non scrive più libri, e di questo non se ne fa certo un problema a parlarne proprio durante la cerimonia del conferimento del Nobel, dove si presenta con un abito del tutto informale. I suoi libri sono letti in tutto il mondo e da tutto il mondo arrivano inviti per Daniel, che rifiuta quasi tutti con assoluta fermezza. Per lettera arriva un invito inaspettato da Sales, piccolo paese in Argentina, dove Daniel Mantovani è nato. Da Sales lo scrittore è partito all'età di 20 anni per l'Europa e sistematosi ormai a Barcellona, non vi è più tornato. Il primo impulso è rifiutare, ma poi la curiosità, i ricordi, inducono Daniel ad accettare l'invito per cui si reca finalmente nel piccolo paese dove viene accolto come una importante personalità. Diretto dagli argentini Mariano Cohn e Gastón Duprat, "Il cittadino illustre" è una commedia a tratti anche esilarante, che sfocia, con singolare maestria, nel dramma esistenziale dello scrittore quando, nell'incontro-scontro con i suoi concittadini e vecchi amici, percepisce sentimenti contrastanti, rancori, gelosie ed invidia. Un uomo, Mantovani, schivo e riservato, ridefinisce il suo mondo di scrittore, tra fantasia e realtà, nel momento in cui arriva a Sales, dove le autorità gli conferiscono la cittadinanza onoraria e tutti gli abitanti mentre lo acclamano, non risparmiano situazioni imbarazzanti nei suoi confronti. Daniel si rende conto che in quel piccolo paese, da dove è praticamente scappato da 40 anni, regna sovrana l'ipocrisia, vestita di rabbia e di frustrazioni. Il pregio del film sta proprio nell'aver saputo rendere con estrema semplicità, senza privarla di incisività, una storia graziosamente imprevedibile resa con sorprendente ironia in tutto lo scorrere della narrazione. L'arrivo a Sales con inimmaginabili imprevisti, il provincialismo dell'accoglienza, le richieste imbarazzanti di alcuni abitanti, la sfrontatezza di una giovane ammiratrice nel portarselo con forza a letto, la percezione di essere odiato dal suo amico d'infanzia, portano Daniel verso una circostanza quasi di incubo da cui deve in fretta fuggire a gambe levate. Il soggiorno dello scrittore si anima così di incontri fortuiti, di incidenti di percorso, che acuiscono la curiosità, lo stupore, la pazienza e la disponibilità di quest'uomo che fa della libertà d'espressione e esistenziale il suo obiettivo principale. La contrapposizione tra la vita ormai consolidata in Barcellona ed il lontano ricordo della propria terra, gli amici ed anche gli amori lasciati ed il ritorno in quel luogo della fanciullezza, sono per Daniel la conferma, come una sana rivelazione, che le radici, a volte, è meglio lasciarle al passato remoto. Nella favola illusoria tra finzione e realtà, l'acclamato scrittore, si riconcilierà con il suo pubblico e renderà giustizia al mondo sacro della narrazione, compagna preziosa dell'umano quotidiano. Presentato alla 73a Mostra di Venezia, dove Oscar Martinez è stato premiato con la Coppa Volpi per la sua pregevole e spontanea recitazione, "Il cittadino illustre" è candidato agli Oscar 2017 come miglior film straniero. (La recensione del film "Il cittadino illustre" è di Rosalinda Gaudiano)
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