La recensione del film Il cacciatore di donne

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IL CACCIATORE DI DONNE - RECENSIONE

Il cacciatore di donne recensione
Recensione

di Mirko Nottoli
[Il cacciatore di donne recensione] - Con un' altisonante citazione evangelica e un' altrettanto altisonante dedica universale alle vittime si apre e si chiude questo Il cacciatore di donne. In mezzo ci sta l'opera prima di Scott Walker, strano oggetto non bene identificato che tra confusionario, rumoroso, sconclusionato, forse l'aggettivo che meglio lo qualifica è "inutile". Rigorosamente ispirato a "fatti realmente accaduti" (è la sola qualità a renderlo meno inutile), i presupposti sono quelli del thriller: c'è un serial killer, c'è un detective c'è il paesaggio nudo e crudo dell'Alaska, c'è la neve, la notte, le prostitute, i magnaccia. Il regista però sceglie di giocare a carte scoperte mostrandoci subito chi è l'assassino e rinunciando pertanto a gran parte della suspance tipica del thriller, in favore di cosa? Di un film più intimista, esistenziale, sul male che alberga nell'essere umano e sulle fallaci convenzioni sociali per cui una puttana è una puttana e un rispettabile padre di famiglia è un rispettabile padre di famiglia? Anche se uccide 17 donne in 10 anni e nessuno se ne accorge? Dove l'ambientazione nordica si fa metafora della durezza e della spietatezza della condizione umana? Forse. Se così fosse però Il cacciatore di donne avrebbe avuto bisogno di una trama ben più solida di questa che appare in svariati punti rabberciata e con evidenti buchi logici (pare che le vittime disseminate nell'arco temporale di un decennio decidano di riaffiorare dal ghiaccio tutte in una volta) e soprattutto di personaggi meglio calibrati e maggiormente sfaccettati rispetto a questi voltagabbana degni del recente Berlusconi al senato: lui, Nicolas Cage, le cui prove attoriali sono direttamente proporzionali alla lunghezza delle basette, prima vuole andarsene poi diventa il paladino degli oppressi; la moglie, Radha Mitchell, prima sbraita che vuole andarsene poi gli sorride come a sottintendere "vai e stendili tutti tigre"; lei, Vanessa Hudgens, prima scappa per prendere un aereo poi con un assassino alle calcagna torna di notte in strada a battere; l'assassino, John Cusack, che non imbrocca un film dai tempi di Alta Fedeltà, prima se la fa scappare poi la rincontra per caso e decide di ucciderla a tutti i costi. C'è anche 50 cent con una pettinatura improbabile quasi quanto John Cusack nei panni di un serial killer, nei cui confronti la frase "non si fermerà" detta da un profiler dell' FBI non si può davvero più sentire. (La recensione del film "Il cacciatore di donne" è di Mirko Nottoli)
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