Trama
I SOLITI IGNOTI
di Gaetano Sandri
Il fotografo Tiberio (Mastroianni), il pugile Peppe (Gassman), il ladro Mario (Salvatori), il siciliano Ferribotte (Murgia), lo stalliere Capannelle (Carlo Pisacane), sono una banda di piccoli delinquenti romani che riescono ad avere la soffiata di un colpo sicuro al Monte di Pietà. Vanno a lezione da uno scassinatore in pensione (Totò) per preparare nel miglior modo possibile l'esecuzione del colpo che cambierà la loro vita. Dopo aver fatto un buco in un muro, si troveranno, anziché nella stanza della cassaforte, nella cucina di un appartamento popolare, dove si consoleranno con una pentola di pasta e ceci...
Idea Centrale
II sottoproletariato urbano viene preso di mira come occasione di divertimento grottesco.
Analisi
Questa specie di versione popolana e ilare di "Rififì" di Dassin è il miglior film di Monicelli (sceneggiatore assieme ad Age, Scarpelli e Suso Cecchi d'Amico) e la migliore commedia all'italiana di sempre. Un bel ritmo, piccole annotazioni gustose e una serie di personaggi sbozzati alla perfezione, e che sono entrati a far parte della memoria collettiva. Gassman (vincitore del Nastro d'argento), per la prima volta aveva una parte comica; la Cardinale e Murgia erano esordienti.
Note e curiosità
I film ebbe due seguiti, L'audace colpo dei soliti ignoti (1959) e I soliti ignoti... vent'anni dopo (1986), che non sfiorano la magistrale ricchezza del primo. Remake americano con I soliti ignoti made in USA (1984).