La recensione del film I morti non muoiono mai

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I MORTI NON MUOIONO - RECENSIONE

I morti non muoiono mai recensione
Recensione

di Mirko Nottoli
[I morti non muoiono recensione] - Gli zombie secondo Jim Jarmusch, un pretesto per realizzare un divertissement che è un compendio di tutto il suo cinema, venato di surrealtà, spirito anarcoide, libertà creativa. A partire dal cast composto praticamente dai suoi attori feticcio che sono a loro volta un compendio di tutto il cinema indipendente americano: Bill Murray, Adam Driver, Chloe Sevigny, Tilda Swinton, Steve Buscemi, Iggy Pop, RZA e ovviamente Tom Waits, perchè non è un film di Jim Jarmusch se non c'è Tom Waits. Perchè "I morti non muoiono" (molto meglio il titolo originale, "The dead don't die", scioglilingua che è anche il titolo della canzone di Sturgill Simpson che fa da colonna sonora) è innanzitutto un film sul cinema e sulle passioni dello stesso Jarmusch, pieno di citazioni, allusioni autoreferenziali, ammiccamenti metalinguistici e understatement: Adam Driver con il portachiavi di Star Wars, il già citato Sturgill Simpson che compare come zombie munito di chitarra, la Pontiac di Romero, Iggy Pop che si risveglia dalla tomba e sulla lapide c'è il nome di Samuel Fuller, regista americano già omaggiato da Jarmusch nel documentario "The Typewriter, the Rifle & the Movie Camera". Ma come ha scritto qualcuno "non è sufficiente prendere un brano musicale e costruirci intorno un film, mixando tutto quello che ti diverte. Neanche se ti chiami Jim Jarmusch". Troppo debole infatti il sottotesto metaforico-politico, di critica verso la società americana. Alla fine, chi si salva dalla misteriosa invasione degli zombie, dovuta al fracking dei poli che ha causato uno spostamento dell'asse terrestre, sono un alieno che torna da dove è venuto e un eremita che vive nei boschi, impersonificazione della coscienza del regista (e non rompete con lo spoiler che non è un film giallo!). Esiste messaggio più chiaro? La moralina conclusiva però, sentenziata da Tom Waits fuori campo, contro il consumismo e l'attaccamento agli oggetti materiali, è davvero poca cosa. (La recensione del film "I morti non muoiono" è di Mirko Nottoli)
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