I GUERRIERI DELLA NOTTE di Walter Hill
di Veronica Ranocchi
Scopo di questa rubrica è analizzare i grandi film del '900 e quindi di IERI. Contestualizzarli ad OGGI per comprendere se la prova del TEMPO li ha resi ETERNI o superati. Verranno prese in considerazione solo opere che all'epoca vennero reputate CAPOLAVORI per sviscerare, analizzandone il contenuto e la forma, gli aspetti che li hanno resi tali da essere circoscritti al loro TEMPO per ovvi motivi sociali, o ETERNI, anche OGGI e DOMANI.
Ciò che colpisce de "I guerrieri della notte" è il fatto che, nel giro di pochissimo, sia diventato un film
cult di grande successo finanziario.
Il film, diretto da Walter Hill, è tratto dal romanzo omonimo di Sol Yurick e vede contrapporsi delle
bande giovanili, vere protagoniste incontrastate della pellicola.
La storia inizia nel 1979 con la banda giovanile dei sobborghi di New York che, i Warriors, che si
recano in metropolitana a un convegno con le altre gang della città, il tutto organizzato dai Gramerey
Riffs, il gruppo più potente della città. Il capo di quest'ultima vorrebbe porre una tregua alle ostilità
tra le varie bande in modo che possano fare fronte comune contro le istituzioni ben più potenti, quali
forze dell'ordine, per poter sottrarre il controllo dei quartieri alla polizia, unico nemico comune. Però,
mentre Cyrus, leader dei Riffs, sta pronunciando il proprio discorso accade qualcosa di imprevisto:
lo psicopatico Luther, capo della gang dei Rogues, lo uccide a colpi di pistola e riesce a incolpare gli
Warriors stessi. Prima che succeda qualsiasi cosa, però, arriva la polizia che pone fine all'inizio delle
schermaglie tra bande e tutte queste si disperdono. Ma i Riffs, nonostante tutto, hanno il tempo di
riorganizzare tutte le bande immediatamente dopo per dare vita a una caccia all'uomo in modo che i
Warriors non riescano a raggiungere i propri territori. Ha, quindi, inizio un lungo inseguimento che
vede i Warriors scontrarsi con altre bande rivali. Finalmente all'alba riescono ad arrivare alla meta,
dopo aver perso alcuni uomini durante gli scontri. Ma prima di poter stare tranquilli devono sostenere
un ultimo scontro con i nemici di sempre, i Rogers. Fortunatamente prima che possa succedere chissà
cosa un testimone che aveva assistito alla sparatoria riesce ad avvisare in tempo i Riffs riguardo la
colpevolezza dei Rogers che vengono, quindi, fermati prima di tributare i giusti onori ai Warriors.
Un film d'avventura e non solo. Adrenalinico e fino all'ultimo respiro con inseguimenti e situazioni
che mantengono lo spettatore incollato allo schermo. E il primo film che consacra Walter Hill a livello
internazionale.
Un insieme perfetto di più generi fusi insieme, dal film di guerra, al western, ma anche al musical (fin
dalla prima sequenza veniamo introdotti a questi generi e a quest'ultimo in particolare, con musica
ad alto volume che mantiene viva la concentrazione e la curiosità del pubblico che si approccia per
la prima volta alla visione). Ma ancora tutti gli inseguimenti e la fuga della banda con i successivi
scontri hanno un che di thriller e di azione. Un film che, con una parola, si può definire visionario, in
grado di anticipare tante scelte stilistiche, narrative e non solo. Con una colonna sonora e una
fotografia da far invidia a quelle attuali, nonostante siano passati più di 40 anni dall'uscita del film.
A metà strada tra realtà e finzione, dove si fondono, oltre che i generi, anche fatti realmente accaduti,
come la presenza di bande giovanili realmente esistite e presenti a New York, con esagerazioni che
superano la realtà e che sono volte a sottolineare un certo "tenore" del film (i colori violenti, le luci
che vanno ad indagare a fondo, le figure che invadono le inquadrature, etc).
Pur prendendo grande spunto narrativo dal romanzo, "I guerrieri della notte" racconta semplicemente
descrivendo i fatti, senza esagerare, senza commentare e senza dare un taglio documentaristico. Si
limita a mostrare ciò che imperversa nella realtà dell'epoca e ciò che potrebbe imperversare. Ecco
perché può essere considerato come una metafora della vita o, se non altro, di una giornata, di una
quotidianità portata all'estremo, ma comunque, più o meno comune a tutti, con un nemico (che può
essere anche un ostacolo) da combattere e superare per tornare alla quiete iniziale. Ma può anche
essere metafora della vita in una grande città, dove, analogamente, c'è un qualcosa di più grande da
superare.
Più nello specifico relativamente al film si può affermare che uno dei temi portanti, dopo aver
accennato alla mescolanza di genere, è sicuramente il viaggio. E si tratta di qualcosa che ricorre spesso
nel cinema. Sarebbero e sono tanti i film da citare dove il viaggio è al centro della narrazione, sia esso
un viaggio fisico e reale, sia esso un viaggio metaforico. Ecco, in questo film il viaggio è descritto in
entrambi i modi. Da una parte è il tentativo di raggiungere la propria meta da parte dei Warriors,
dall'altra è un viaggio alla (ri)scoperta di sé stessi. E a ricercare il proprio io non sono solo i
protagonisti del film, ma anche gli spettatori.
Scelte interessanti e innovative sotto tutti i punti di vista. Dalla narrazione stessa, pur sé ispirata da
un romanzo, al modo di narrare che sembra ricordare e ricalcare quello dei videogiochi con un
susseguirsi di azione continua al quale lo spettatore non riesce quasi a stare dietro.
Un film che, nonostante le iniziali critiche, è entrato di diritto nell'immaginario collettivo e, col
tempo, si è guadagnato una fetta di pubblico sempre più ampia. Tanto che, anni dopo, alcuni autori
hanno tratto spunto e ispirazione da questo per dare vita a opere altrettanto all'avanguardia, anche se
di minore impatto generale.
Da John Carpenter che, riprendendo colori e caos de "I guerrieri della notte" e portandolo ad
un'estremizzazione esagerata, darà vita a "Fuga da New York" fino ad arrivare addirittura all'Italia e
a un grande cineaste, quale Federico Fellini che deciderà di terminare il suo "Roma" con una banda
di motociclisti che scorrazza per la città.
Siamo naturalmente agli antipodi con questi titoli e autori, ma "I guerrieri della notte" nel suo
"piccolo" può vantare anche questo: l'aver ispirato autori e titoli del genere semplicemente essendo
all'avanguardia nel mostrare qualcosa di vicino e reale in maniera diversa dal solito.
Un film che, a distanza di più di quarant'anni, come quelli che vengono definiti "cult", rimane attuale
e apprezzabile anche dal pubblico contemporaneo, in grado di leggerlo da un determinato punto di
vista carico di ulteriori conoscenze e competenze. Lo era IERI, lo è OGGI, e lo sarà DOMANI.