La recensione del film I Am Not Legend

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I AM NOT LEGEND - RECENSIONE

I Am Not Legend recensione
Recensione

di R. Gaudiano
[I Am Not Legend recensione] - Secondo lungometraggio di Andrea Mastovito, "I Am not Legend"( dopo il successo di NYsferatu – Symphony Of A Century, riadattamento animato del capolavoro di Friedrich Wilhelm Murnau Nosferatu (1922), esordio cinematografico del 2017), è tratto e rielaborato interamente dal film cult "La notte dei morti viventi" di Geoges Romero, che divenne all'epoca il maestro dell'orrore. Nei pressi di un cimitero Barbra e suo fratello Johnny visitano una tomba. Mentre depongono una croce ornata di fiori su questa tomba, vengono attaccati da una creatura in movimento, simile ad un fantasma, di un biancore fosforescente, che nella colluttazione riesce ad uccidere Jonnny, mentre Barbra scappa a gambe levate. Una casa abbandonata sarà il rifugio di Barbra, ma non per molto perché presto anche la casa sarà assediata da queste creature terrificanti, di un bianco luminoso e solido. Ben, un altro fuggiasco aiuta Barbra, ed entrambi si barricano nella casa, ma presto scoprono di aver compagnia: Harry con moglie e figlia e Tom con la fidanzata Judy, nascosti nel seminterrato, anche loro terrorizzati dalle creature fantasma, il "Nulla" che miete morte e distruzione. Barricati in questa casa, i fuggiaschi, apprendono dal televisore acceso, che in una fantomatica partita di calcio i giocatori sono sconfitti da queste creature fantasma, una assurda realtà che si frantuma nel "Nulla" più assoluto. I fuggiaschi devono comunque battersi con questo" Nulla" che avanza, impiegando tutte le forze possibili. Mastovito usa una straordinaria tecnica d'animazione lavorando su oltre centomila tavole ottenute dalla stampa di tutti i fotogrammi del film di Georges Romero in dimensione A4, cancellando le figure degli zombie con una pittura bianca da ogni singolo foglio. Ricava così delle tavole, digitalizzate e rimontate, scrivendo una sceneggiatura ex novo, con citazioni tratte da un centinaio di film cult, ma anche canzoni e romanzi celebri, non trascurando l'aspetto musicale che gioca un ruolo chiave in tutta la narrazione. "I Am not Legend" si rappresenta nella sua unicità di opera cinematografica, mantenendo elementi di inquietudine, persino d'angoscia, che sono propri del rigore e della drammaticità del genere. Il regista, facendo riferimento ad autori come Italo Calvino e Primo Levi e al grande Francis Ford Coppola, gioca molto bene la carta di una personale visione dell'orrore, restando all'interno di un orizzonte estetico ed anche morale ampio e articolato, da definire intimamente coinvolgente. Il film si è aggiudicato il premio della sesta edizione dell'Italian Council 2019, ed è stato selezionato per l'Italian Contemporary Film Festival di Toronto. (La recensione del film "I Am Not Legend" è di Rosalinda Gaudiano)
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