La recensione del film Humandroid

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HUMANDROID - RECENSIONE

Humandroid recensione
Recensione

di Martina Farci
[Humandroid recensione] - Chappie è un bambino prodigio pieno di sorprese e di curiosità per il mondo, che si fa strada tra il bene e il male sia con il cuore che con l'anima, nella speranza di diventare un uomo. Ma c'è un piccolo particolare: Chappie è un robot. Il primo robot capace di pensare e provare sentimenti autonomamente. La sua vita e la sua storia cambieranno il modo di vedere rispetto ad umani e robot per sempre. Humandroid è un film scritto e diretto da Neill Blomkamp, ed è la versione cinematografica del cortometraggio Tetra Vaal del 2004 dello stesso Blomkamp. Ambientato in un futuro prossimo non troppo lontano, Humandroid conferma ancora una volta, come se ce ne fosse bisogno, quanto il regista sia legato alla fantascienza. Dopo District 9 e Elysium, mescola un po' le carte con una commedia fantascientifica che affida tutta la propria simpatia a Chappie, il robot in titano che pensa e agisce come un umano. Argomento sempre di grande attualità, Chappie si dimostra molto più di un giocattolo intelligente, ponendo l'attenzione su discorsi filosofici che si allontanano dalla semplice azione per rendere partecipe lo spettatore su un mondo artificiale che con il tempo appare sempre più vicino e pericoloso. La tecnologia, quindi, si scontra in una Johannesburg dove la sensibilità di un robot fa apparire le cose in modo diverso e inedito. A complicarle ulteriormente, però, ci pensa un Hugh Jackman in versione antagonista, affiancato anche dai Die Antwood, un gruppo rap locale che interpreta il bene e il male della città. Nel cast troviamo anche Sigourney Weaver in un ruolo che non la evidenzia meritatamente, ma che nel complesso fa si che il tutto abbia un giusto equilibrio. Accompagnato dalla colonna sonora di Hans Zimmer, Humandroid si rivela un film che tratta argomenti di fantascienza con toni più leggeri e toccandone altri molto più significatici, come il continuo dibattito sull'intelligenza artificiale. Questa volta a farne le spese è Chappie, il robot che poi tanto robot non è. E se Blomkamp è riuscito a suscitare ulteriori interrogativi, vuol dire che tutto sommato non si tratta del solito film di fantascienza. (La recensione del film "Humandroid" è di Martina Farci)
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