La recensione del film Happy Days Motel

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HAPPY DAYS MOTEL - RECENSIONE

Happy Days Motel recensione
Recensione

di Rosalinda Gaudiano
[Happy Days Motel recensione] - Uno spazio franco, un motel: Happy Days Motel, luogo che accoglie alcune persone sospese in una dimensione di attesa esistenziale, logorate dalla vita, confuse, mutilate nel sentimento di speranza per un futuro migliore. Balti (Lino Guanciale), forse il meno oppresso della compagnia, durante un viaggio di lavoro si trova coinvolto con un gruppo di persone al limite di una dimensione reale, perse in un limbo di sensazioni mortali. Laura (Valeria Cavalli), ha perso sua figlia dopo sette anni di coma e vaga senza una meta. Dustin (Luigi Iacuzio) è un meccanico autolesionista, si infligge tagli profondi con un coltello a serramanico, fa il gigolò con un approccio che lui definisce altamente professionale. Lupo (Luciano Curreli), è un tossico irrecuperabile che viene sorretto dall'amore platonico di Candy (Valeria Belardelli), personalità maniaco compulsiva, ragazza diciottenne che si presta ad accudire il tormentato Lupo, alla stessa maniera di come allinea le lattine di pelati nei supermercati. Questi personaggi sono destinati ad un percorso di forzata consapevolezza sull'inutilità delle loro esistenze grazie al confronto fortuito nel Happy Days Motel. Regia e sceneggiatura di Francesca Staasch (e Daniele Malavolta), "Happy Days Motel" tratta in maniera egregia l'umano senso di smarrimento, il delirio, la perdita di una dimensione razionale, che non appartiene all'uomo sociale. Ed è di questa dimensione di completa irrazionalità che la Staasch veste i suoi personaggi, struttura le loro coscienze , le personalità, con sorprendente capacità comunicativa. Il muto e orbo pseudo portiere del Happy Days Motel è l'uomo che pare traghettare le coscienze, come un Caronte, per sottrarle alle fiamme dell'inferno. L'idea è lodevole. Ma anche la scrittura filmica ha considerevoli pregi che fanno onore ai grandi maestri come Kiarostami, Stefano Benni, Robert Mckee, con i quali la promettente Francesca Staasch ha studiato. La sinergia nei vari linguaggi: comunicazione visiva, fotografia, montaggio, creazione di una luce completamente astratta partendo da una luce naturale, funzionale all'atmosfera di questo road-movie, conquista positivamente. Non a caso la sceneggiatura ha ottenuto la menzione speciale al Sonar Script Festival 2009. (La recensione del film "Happy Days Motel" è di Rosalinda Gaudiano)
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