La recensione del film Grimsby

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GRIMSBY - RECENSIONE

Grimsby recensione
Recensione

di L. Pistorio
[Grimsby recensione] - A distanza di quattro anni da "Il Dittatore" e dieci dopo l'enorme successo di "Borat", che l'ha reso un'icona in tutto il mondo, Sacha Baron Cohen torna sul grande schermo con un nuovo irriverente personaggio: Nobby Butcher. Nobby è un rozzo disoccupato ossessionato dalla nazionale di calcio che ricorda un po' a Liam Gallagher degli Oasis (solo fisicamente, sia chiaro). Padre di 9 figli e fidanzato con la rotonda ma "più bella ragazza dell'Inghilterra del Nord" Dawn (Rebel Wilson), passa la sua vita cercando di prendere sussidi dallo stato tramite i più bizzarri espedienti e bere birra al bar (è raro vederlo senza una bottiglia in mano). Egli ha tutto ciò che un povero abitante di Grimsby può desiderare, solo una cosa manca nella sua vita: il fratello Sebastian (Mark Strong) che non vede da ben 28 anni. Dopo la morte dei genitori e l'adozione da parte di famiglie diverse, Nobby ha trascorso la sua vita alla ricerca di Sebastian e non appena riesce a scoprire dove si trova, decide di trovare il modo per rincontrarlo, ignaro che il fratello sia un agente segreto e letale dell'MI6. Quando, nel goffo tentativo di riunirsi a lui, manda in frantumi la missione per cui il Sebastian stava lavorando, si ritrova ad aiutarlo nella lotta per la salvezza del mondo. "Grimsby – Attenti A Quell'Altro" è un film politicamente scorretto e irriverente, pieno di battute di dubbio gusto ma allo stesso tempo esilaranti. Una parodia delle spy-story e dei Bond movie abbastanza avvincente, che alterna momenti di profonda nostalgia dovuti ai numerosi flashback sull'infanzia dei Butcher. La regia di Leterrier è un po' confusionaria ma ciò non fa altro che risaltare l'importanza di una sceneggiatura (scritta da Cohen in collaborazione con Johnston e Baynham) che non risparmia nessuno: dalle frecciatine politiche, a personaggi di spicco quali Daniel Radcliffe e Donald Trump, passando per bambini malati di AIDS e scene insolenti come quella degli elefanti (che farà sicuramente parlare molto). Il film si è rivelato un flop al botteghino americano, clamoroso insuccesso per Cohen, abituato a buoni riscontri con il pubblico. Inizialmente la sua comicità riusciva a contraddistinguersi dal resto, anche grazie al taglio finto documentaristico presente nei film, ma con il passare del tempo questa peculiarità è andata perdendosi inficiando pure sull'efficacia e sulla piena riuscita del soggetto. (La recensione del film "Grimsby" è di Liliana Pistorio)
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