La recensione del film Grandi bugie tra amici

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GRANDI BUGIE TRA AMICI - RECENSIONE

Grandi bugie tra amici recensione
Recensione

di R. Gaudiano
[Grandi bugie tra amici recensione] - Guillaume Canet ritorna a trattare il tema dell'amicizia con "Grandi bugie tra amici" di cui cura anche la sceneggiatura con Rodolphe Lauga, dando seguito al suo precedente "Piccole bugie tra amici". Max (un bravissimo Francois Cluzet), sta attraversando un brutto momento e si ecclissa nella sua casa sul mare, sperando che la solitudine gli porti buon consiglio. Ormai separato da sua moglie Véronique (Valerie Bonneton), Max ha una nuova compagna, Sabine, 60 anni suonati ed una situazione economica molto infelice. Nonostante la sua fuga in totale solitudine, Max riceve inaspettatamente la visita di tutti i suoi amici più intimi che non vede da tempo, tornati in quella casa sul mare per festeggiare i suoi 60anni. Canet ritorna quasi come un'ossessione sull'importanza dell'amicizia. La casa sul mare ridiventa così un microcosmo di rapporti umani, in cui, in superficie, aleggia un clima gaio e felice. La condivisione goliardica pare ristabilita, invece basta un'esclamazione fuori posto per far crollare il buonumore e dare spazio al tormento di insoddisfazioni latenti. Spesso l'importanza dell'amicizia e dell'amico emergono da dialoghi sovraeccitati, spasmodici, per sottolineare il ritrovarsi e il poter contare gli uni su gli altri. Sono tutti amici di vecchia data, con figli ormai cresciuti e Eric (Gilles Lellouche), uno dei più cari, addirittura si presenta con la figlioletta di alcuni mesi accompagnata dalla tata. La storia si dipana tra riso e momenti drammatici, mentre questi vecchi amici tentano di colorare le loro esistenze con l'aiuto di grandi e piccole bugie. Guillaume Canet non cambia tono anche in questo suo secondo lavoro. Il confronto tra i partecipanti alla tavola rotonda è ancora più aspro che nel precedente lavoro. Ma ciò che il cineasta riesce a rendere veritiero è il sentimento di condivisione che sostiene sempre l'amicizia, anche se si cresce e si cambia e tutto nel tempo assume connotati differenti. I suoi amici sono sempre strambi, come Marie (Marion Cotillard), madre fuori posto, forse la più disillusa del gruppo. Anche persone più libere di essere se stessi, come Vincent (Benoit Magimel), felice nella sua omosessualità. L'amico è un bisogno incondizionato, la persona importante che al momento giusto dovrebbe sostenerti da un collasso esistenziale ed è ciò che sta succedendo a Max, che al primo impatto rifiuta la vicinanza degli amici, ma poi, a conti fatti, li considera la sua salvezza. "Grandi bugie tra amici" tra alti e bassi nella troppo prolissa storia di fondo, è una commedia umana, melodrammaticamente amara, che Canet riesce a gestire, a tratti, con una simpatica ed intelligente comicità. (La recensione del film "Grandi bugie tra amici" è di Rosalinda Gaudiano)
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