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Gli ultimi butteri recensione] - I butteri della Maremma. Ce ne sono ancora. Pochi ma ce ne sono. Lavoro anacronistico, fuori dal tempo, in via d'estinzione, custode di un sapere antico, di tradizioni sapienti che sono rispetto per la natura, per l'ambiente, per gli animali. In un mondo globalizzato, di continua crescita demografica, di allevamenti sempre più intensivi, di disboscamento e desertificazione causati dall'eccessivo sfruttamento dei terreni che consentono sì a tutti sulla Terra di mangiare ma anche a pochi di arricchirsi, di uomini che seguono il naturale corso delle stagioni, che si prendono cura del bestiame, (sono fra i pochi, forse gli unici, i butteri della maremma a praticare l'allevamento allo stato brado), che sanno dare il giusto valore al tempo, consapevoli che c'è un tempo per ogni cosa, sembra non ci sia più spazio. Quelli che ci sono invecchiano e per raggiunti limiti di età devono lasciare e il ricambio generazionale stenta. Gli ultimi butteri, presentato in anteprima al Biografilm Festival 2018, in concorso nella sezione Biografilm Italia, è dedicato a loro, firmato da Walter Bencini che già nel suo penultimo lavoro, I cavalieri della laguna, aveva raccontato un altro mestiere ricco di storia e di fascino ormai prossimo alla scomparsa, quello dei pescatori di Orbetello. Professioni a denominazione di origine controllata, da salvaguardare, come il parmigiano e i pistacchi di Bronte, come le antiche botteghe e le loro insegne in centro città. Quello che probabilmente più sorprende da ciò che emerge dal documentario di Bencini, è che le difficoltà maggiori per tramandare il mestiere non sono dovute tanto a ragioni economiche, come si potrebbe pensare (l'azienda toscana per cui i butteri lavorano è un' azienda in salute, in attivo, come ci conferma il regista – anche se, va detto, riceve un contributo della Regione Toscana) quanto alla intrinseca durezza del lavoro, alla fatica e l'impegno che esso comporta. Perchè un lavoro che sa prendersi i tempi necessari è anche un lavoro che non conosce soste, festività né ferie, è incessante come incessante è il susseguirsi delle stagioni, che richiede dedizione pressochè totale e un amore incondizionato per il cavallo, la mandria, la fattoria. Ma proprio qui, nella sua capacità di sostenersi e di generare profitto, quello dei butteri potrebbe rappresentare un modello di sviluppo economico sostenibile e alternativo rispetto ai modelli imperanti i cui limiti esiziali in termini etici, sociali ed ecologici sono ormai sotto gli occhi di tutti. Ecco chi sono gli ultimi butteri, raccontati dal film con gusto romantico ma senza retorica e facili buonismi. Sono gli eredi di Augusto Imperiali, buttero dell'Agro Pontino che durante la tournè del circo di Buffalo Bill, sfidò Buffalo Bill e ne uscì vincitore (era l'8 marzo del 1890). Anche per questo chiamateli butteri, non cow-boy!
(La recensione del film "
Gli ultimi butteri" è di
Mirko Nottoli)
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